Vito Caradonna, 50 anni, ex prete, è stato condannato a due anni e mezzo di carcere dal giudice delle udienze preliminari di Marsala Matteo Giacalone. L’ex religioso è stato processato, in abbreviato, per concorso in falso in atto pubblico, determinando in errore pubblici ufficiali, e favoreggiamento dell’illegale permanenza di stranieri sul territorio italiano.
Per Caradonna, il pm Paolo Bianchi aveva invocato sei anni. Ridotto allo stato laicale nel luglio 2017 dopo le condanne subite in due diversi processi per tentata violenza sessuale su un uomo e circonvenzione di incapace, l’ex prete, secondo l’accusa, tra i primi mesi del 2018 e il luglio 2020, in concorso con cittadini extracomunitari che hanno poi ottenuto il permesso di soggiorno, dopo aver venduto a questi ultimi, per somme variabili da 200 a 350 euro circa, contratti di lavoro o di locazione ideologicamente falsi, determinavano l’induzione in errore dei pubblici ufficiali che hanno rilasciato o rinnovato oltre sessanta permessi di soggiorno.
Per gli investigatori a reperire e redigere la falsa documentazione sarebbe stato l’ex prete.