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Per il Pronto Soccorso

Ospedale Villa Sofia: inaugurata la nuova area di Osservazione breve intensiva, ma pesa la carenza di personale CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 13 Marzo 2025

Sono stati inaugurati oggi i nuovi locali destinati all’Osservazione breve intensiva (Obi) del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero Villa Sofia di Palermo. L’evento segna un importante passo avanti nell’organizzazione dell’emergenza-urgenza all’interno della struttura sanitaria, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei pazienti che necessitano di monitoraggio clinico approfondito prima di essere dimessi o trasferiti in reparti specialistici.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte numerose autorità, tra cui il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. Presenti anche il direttore del Dipartimento della Pianificazione Strategica, Salvatore Iacolino, il commissario straordinario dell’Aoor Villa Sofia Cervello, Alessandro Mazzara, il direttore sanitario, Maria Lucia Furnari, e il direttore amministrativo, Luigi Guadagnino, accolti dal personale sanitario.

La Regione

 “L’inaugurazione di oggi è la dimostrazione tangibile dei tanti passi avanti che stiamo compiendo in questa legislatura. Siamo fortemente concentrati – ha aggiunto Schifani – anche sul completamento delle opere del Pnrr, nell’abbattimento delle liste d’attesa, nel potenziare la qualità del lavoro dei direttori generali e dei sanitari. È importante che i pazienti e i loro familiari trovino negli ospedali non solo competenza ma anche decoro e umanità. Al di sopra di tutto, a noi sta a cuore la salute dei cittadini. Il nostro obiettivo è mettere la persona al centro del sistema sanitario”.

“Questa è un’opera di vitale importanza – ha dichiarato Faraoni – non solo per tutta la città di Palermo ma anche per i residenti di altre province che fanno riferimento al capoluogo per le cure. L’assessorato riconosce il lavoro del commissario Mazzara, dei suoi collaboratori e delle maestranze. Hanno compreso l’urgenza di intervenire per offrire una risposta immediata alla popolazione. Rendere i pronto soccorso moderni e accoglienti è una priorità. L’obiettivo è creare una rete di emergenza-urgenza efficiente in tutta l’Isola. Verificherò personalmente il funzionamento della struttura. Mi impegnerò a rimuovere tutto ciò che non rispetta i principi di qualità e tutela dei pazienti”.

Il Commissario straordinario dell’Aoor

“L‘azienda Villa Sofia Cervello è una realtà prestigiosa, grazie alla presenza di professionisti altamente qualificati che garantiscono la qualità delle attività sanitarie a beneficio dei nostri pazienti – ha evidenziato il neocommissario straordinario -. Tuttavia, ritengo fondamentale sottolineare che chi si rivolge alle strutture sanitarie, inclusa la nostra, non deve trovare solo competenza professionale, ma anche ambienti accoglienti e confortevoli. Per questo motivo, il mio primo intervento è stato quello di accelerare i tempi di consegna dei lavori. Oggi inauguriamo un primo step, ma il nostro obiettivo è completare ulteriori opere entro la metà del 2026, tutte finalizzate a migliorare l’accoglienza sia dal punto di vista strutturale che del comfort alberghiero”.

L’Osservazione breve intensiva

L’Obi rappresenta un modello assistenziale fondamentale per garantire un miglioramento nella qualità delle cure, riducendo i tempi di attesa e ottimizzando l’uso delle risorse ospedaliere. Questo spazio consentirà di accogliere pazienti in condizioni cliniche non stabili ma non immediatamente critiche, permettendo una valutazione medica più accurata e un’eventuale stabilizzazione prima di un ulteriore inquadramento diagnostico-terapeutico.

Si estende su 150 mq e dispone di dodici posti letto. Include servizi igienici per i pazienti, una zona cucina per lo smistamento dei pasti, locali tecnici e depositi. Sono presenti anche una stanza per i sanitari con servizi igienici, una medicheria e un locale farmacia. Questo rappresenta un primo traguardo nel programma di rifunzionalizzazione delle aree Obi, che sarà completato entro giugno 2025.

L’istituzione dell’Obi dovrebbe rappresentare la prima azione concreta, dopo una serie di cambiamenti ai vertici della struttura ospedaliera e dell’assessorato, sollevando, alle criticità del Sistema sanitario regionale che persiste da decenni, e che si acutizza nel consueto sovraccarico di pazienti nei giorni festivi, aggravato dalla chiusura delle cliniche private per esaurimento del budget, ma che è stata posta sotto i riflettori solo dopo la morte di un paziente, conoscente del governatore. Quest’ultimo, allertato da una segnalazione privata.

Il tassello mancante

La carenza di personale sembra esser il grosso scoglio da superare.

“Ci troviamo di fronte a un paradosso che riguarda l’intero sistema sanitario nazionale: nonostante le opportunità di lavoro, mancano i professionisti disponibili – ha sottolineato Mazzara -. I bandi di reclutamento sono stati indirizzati principalmente al potenziamento del personale medico, in particolare per il pronto soccorso e per l’ortopedia di Villa Sofia. Purtroppo, ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte concrete a causa della carenza di specialisti disponibili a coprire i ruoli necessari. Il Presidente ha accennato a questa problematica, che richiederà soluzioni strutturali nel corso dei prossimi anni”.

“Noi paghiamo la meridionalizzazione dei medici che, spesso, preferiscono andare al Nord piuttosto che restare qui. Sono iniziati già i reclutamenti per incrementare i medici in Sicilia. Sono stati banditi i concorsi. Abbiamo provato, mesi fa, la possibilità di ricorrere a medici cubani, ma non è stato possibile perché gli accordi con l’azienda di stato erano praticamente irrealizzabili. Abbiamo adesso un bando aperto per quanto riguarda il reclutamento di medici da qualunque parte del mondo – conclude Schifani -. Un fatto è certo – prosegue – Anna Maria Bernini ha visto bene nel togliere l’accesso limitato alla facoltà di medicina, perché oggi se mancano medici paghiamo gli errori del passato. I numeri chiusi hanno fatto sì che venisse ridotto eccessivamente l’accesso alla carriera medica, quindi oggi ne mancano e noi ne paghiamo le conseguenze”.

 

 

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