I soliti episodi di inciviltà. La tradizione sporcata dal vandalismo. In altre parole, le vampe di San Giuseppe. A Palermo, la consueta abitudine di dare alle fiamme mobilio e spazzatura si è ripetuta ancora una volta. Nonostante la fitta attività di prevenzione fatta dalle forze dell’ordine e dagli uomini della Rap, anche in questo 2025 si stanno moltiplicando i deplorevoli focolai a pochi passi dalle case o addirittura nei pressi di strutture sanitarie.
Scontri e lanci di bottiglie davanti all’ospedale Civico
Come nel caso di via Carmelo Lazzaro, di fronte all’ospedale Civico. Qui alcuni ragazzini hanno dato fuoco alla spazzatura posta all’interno dei contenitori dell’indifferenziato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli uomini della Rap. Durante gli interventi di spegnimento e bonifica, si è registrato anche un lancio di oggetti nei confronti delle forze dell’ordine schierate in assetto anti-sommossa. Gli agenti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. A racconarlo è il consigliere della IV Circoscrizione Maurizio Davì. “Condanno questi episodi vandalici. Non si può continuare così ogni anno. Per strada c’era un vero inferno. Sono stati lanciate diverse bottiglie contro un autocompattatore della Rap. La violenza non è tradizione“.
Parla di “vile gesto contro i lavoratori” il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, che aggiunge: “quello che è successo è veramente disarmante. Ogni anno, una minoranza di palermitani tiene in ostaggio la città mettendo a ferro e fuoco interi quartieri. E quel che è peggio, è che in molti si ostinano a parlare di cultura e di tradizione, affiancando a una ricorrenza religiosa una serie di atti vandalici inqualificabili, arrivando addirittura a scagliarsi contro i poveri lavoratori Rap che cercano solo di riportare pulizia e decoro”.
Il presidente Todaro è rimasto in costante contatto con i dirigenti Rap per monitorare la situazione e per tenersi aggiornato sulle condizioni di salute dell’autista del mezzo, il quale per fortuna non ha riportato gravi conseguenze. “Rimango sgomento – dice ancora – e non riesco a comprendere un simile comportamento da terzo mondo. Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori Rap e in particolare al giovane colpito da una sassata in prossimità dell’Ospedale Civico”.
Auto bruciata a Borgo Vecchio
Va peggio a Borgo Vecchio, dove alcuni ignoti hanno dato alle fiamme addirittura un’auto. La vettura è stata bruciata all’interno del campetto da calcio posto dietro piazza Scinà. “Sono profondamente amareggiato e disgustato da questo gesto – commenta il consigliere dell’ottava circoscrizione Francesco Schembri -. Abbiamo più volte tentato di riqualificare quest’area. Ci deprime vedere il campetto trattato in questo modo. Gli organi preposti difficilmente riusciranno a smaltire questo tipo di rifiuti in breve tempo. Un atto grave che viene perpetrato contro un’intera comunità che non merita questo, ovvero i cittadini di Borgo Vecchio“.
La proposta lanciata nei giorni scorsi
A porre l’accento sulla questione è stato, nei giorni scorsi, il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico. “La “vampa” di San Giuseppe è una tradizione popolare molto sentita in alcune regioni italiane, in particolare in Sicilia, durante la festa di San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo. Questa usanza prevede l’accensione di grandi falò nei quartieri e nelle piazze, simbolo di purificazione, rinnovamento e unione della comunità. Si tratta di un’usanza che potrebbe essere regolamentata dal sindaco e dall’amministrazione comunale, come già avviene in altre località italiane. Si potrebbero individuare otto siti, uno per ciascuna circoscrizione, regolamentando e garantendo ogni misura di sicurezza necessaria. Ad esempio, si potrebbe prevedere l’installazione di lastre di ferro sotto le cataste di legna e svolgere l’intera manifestazione sotto la supervisione dei vigili del fuoco e della forestale. In questo modo, sarebbe possibile preservare questa tradizione nel tempo, rendendola sicura e sostenibile per la comunità“.