
Un nuovo, suggestivo scenario ricrea un’atmosfera di misticismo e suggestione che si avvicini il più possibile alla sacralità del santuario in cui erano collocate già in epoca greca arcaica (VI secolo a.C.) e quella ellenistica (III secolo a.C.) e prevede un ambiente che ricorda un sacello per gli acroliti, una nuova vestizione delle dee Kore e Demetra, una nuova illuminazione e infine una musica di sottofondo adatta all’atmosfera. Le preziose opere trovano così una rinnovata collocazione, dopo anni di lunghe battaglie diplomatiche e giudiziarie.

Per l’occasione, grazie alla sponsorizzazione dell’associazione International Inner Wheel Italia Distretto 211, è stata realizzata anche una nuova teca per la testa di Ade, che ha permesso di ricongiungere la testa con i suoi riccioli. Il tutto al fine di raccontare ai visitatori la vicenda legata al trafugamento: grazie al presunto legame (poi verificato) tra l’opera, al tempo esposta al John Paul Getty Museum di Malibù, in California, e una serie di riccioli custoditi nei depositi del museo di Aidone, è stato possibile far rientrare il reperto in Sicilia, dopo complesse attività investigative e diplomatiche. Due archeologhe, Serena Raffiotta e Maria Lucia Ferruzza, hanno raccontato questa storia e la successiva collocazione della testa di Ade nel museo regionale di Aidone.
L’allestimento delle due Dee (Kore e Demetra) è stato effettuato sotto la consulenza diretta della stilista siciliana Marella Ferrera.
