“E’ arrivato il momento di creare i presupposti per consentire alle imprese di tornare lavorare. Vogliamo riaprire in sicurezza ma in ogni caso non si può andare avanti con le chiusure ad oltranza”. Il monito arriva dal direttore provinciale di Confesercenti Messina, Daniele Andronaco.
“Commercianti, artigiani e professionisti vogliono tornare quanto prima a fare quello che hanno sempre fatto, poter lavorare e consentire alle famiglie di sopravvivere ed iniziare a mettersi alle spalle la crisi – evidenzia Andronaco -. Il problema non è più quello di avere ristori adeguati, anche perché è evidente che sino a questo momento i ristori non hanno risolto i problemi degli operatori economici e gli importi non sono stati sufficienti o minimamente adeguati a poter coprire le gravi perdite in atto da un anno a questa parte. Bisogna tornare a far girare l’economia lavorando e rimettendo in azione la filiera economica e produttiva”.
“Le vaccinazioni vanno fatte con una maggiore rapidità – afferma Andronaco -. Occorre intensificare lo sforzo della campagna vaccinale per tutelare la salute delle persone e per salvare tante imprese che rischiano di non poter più riaprire. Se necessario si dovrà anche valutare l’opportunità di vaccinare di notte, senza pause e senza limiti di orari. Siamo all’anno zero in questo momento e la situazione di eccezionale gravità impone misure altrettanto straordinarie. Pasqua è finita prima ancora di iniziare e adesso auspichiamo un cambio di passo”.
Andronaco sollecita che non si impongano altre chiusure alla Sicilia proprio alle porte della stagione turistica: “Il lockdown non aveva ragione di esistere la Sicilia nel 2020 e meno che mai adesso. Speriamo che nessuno voglia fermare la ripartenza della Sicilia quando si avvicina ormai la stagione. Bisogna ragionare in base ai numeri del contagio. Se ci sono delle regioni con un maggior numero di contagi è legittimo che si scelga una strategia prudenziale e che si vada avanti con le necessarie restrizioni ma se, invece, la situazione consente di riaprire, come il trend attuale della Sicilia consentirebbe, allora è essenziale che si dia modo al nostro territorio di rimettersi in azione. Mi auguro che non si ripeta la stessa situazione di un anno fa”.
Poi le chiusure imposte a bar e ristoranti: “E’ una cosa assurda e senza alcuna logica che si imponga alla ristorazione di chiudere alle 18. Si sono attrezzati per garantire la sicurezza della clientela e hanno speso dei soldi, nonostante non abbiano incassato quasi nulla ormai da un anno a questa parte. Vengono sempre penalizzati i ristoratori e non ci può più essere questo accanimento. Ci sono tutte le condizioni per lasciare aperte queste attività almeno sino alle 22”.
Il direttore di Confesercenti boccia, infine, il Decreto Sostegni: “Non ci ha convinto per niente. L’entità dei ristori è stata completamente insufficiente. Lo dovremmo definire “fumo negli occhi” questo decreto. Da un lato hanno accolto la nostra proposta di eliminare i Codice Ateco ma il calo di fatturato non viene compensato dall’entità del ristoro. Possiamo dire che la nostra valutazione è quella di una bocciatura assoluta del decreto”.