Dal 2016 è una cattedrale nel deserto. Al suo interno non si è mai fermato un treno. Al massimo, i vagoni passano accanto alla struttura e proseguono il loro percorso verso il capolinea designato. Stiamo parlando della stazione Maredolce, opera posta nel cuore del quartiere Brancaccio di Palermo. Un’infrastruttura costata decine di milioni di euro ma che non è mai stata utilizzata. Anzi, oggi non si può nemmeno accedere alla fermata della II Circoscrizione. Gli ingressi sono stati addirittura murati. Ciò per prevenire ingressi indesiderati da parte di potenziali ladri. Anche se, dopo tutte le incursioni subite negli ultimi anni, alla stazione Maredolce è rimasto ben poco da trafugare.
Negli ultimi mesi si sono susseguiti una serie di appelli alla Regione Siciliana per dare un nuovo senso alla struttura ferroviaria. Sulla questione è stata perfino presentata un’interrogazione all’Ars. Ma purtroppo tutto si è rivelato vano. Nonostante gli appelli, alla fermata di Brancaccio non si è fermato neppure un vagone. Nemmeno per sbaglio. Bisogna guardare in faccia la realtà. Per vedere la stazione Maredolce funzionante al 100% bisognerà attendere, con ogni probabilità, l’entrata a pieno regime del passante ferroviario. Progetto che ha subito diversi intoppi durante il suo tragitto. Fino ad allora, bisognerà trovare un compromesso. Una forma di mediazione che, dalle associazioni alla politica, si spera possa essere trovata sfruttando l’occasione offerta da “Agrigento Capitale della Cultura“.
L’opportunità offerta da Agrigento capitale della Cultura
Ieri infatti si sarebbe dovuta svolgere l‘inaugurazione del nuovo treno che collegherà Palermo al capoluogo agrigentino e alla città di Porto Empedocle. L’evento però ha subito un rinvio in extremis al fine di poter rispettare il lutto nazionale convocato in seguito alla morte del Papa. L’obiettivo di questa nuova serie di locomotive è tuttavia già chiaro: garantire il massimo collegamento ferroviario possibile, migliorando così gli spostamenti di cittadini siciliani e turisti nella parte Sud dell’Isola. E secondo i rappresentanti della comunità di Brancaccio e dell’intera II Circoscrizione, questa è un’occasione da non perdere per potere riaprire la stazione Maredolce.
“Crediamo che adesso, con l’implementazione del nuovo treno per Agrigento, ci siano tutte le condizioni per aprire la stazione di Maredolce – dichiarano il presidente e il vicepresidente della II Circoscrizione, Giuseppe Federico e Giacomo Viscuso -. Il contesto attuale, con Agrigento designata come capitale della cultura, apre nuove prospettive per il turismo e la mobilità in Sicilia. I dati parlano chiaro. Sono circa sette i treni che, ogni giorno, transitano accanto alla stazione Maredolce in direzione Punta Raisi. Un numero che cresce ulteriormente nel fine settimana. Crediamo che il lavoro già iniziato dall’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricó, con il quale abbiamo già avuto diverse interlocuzioni positive, debba essere concretizzato. Sarebbe un valore aggiunto per l’intera area“.
Bisogna rimettere in sesto la struttura
Prima però c’è da compensare anni di abbandono, di furti e di atti vandalici. Insomma, bisogna rimettere la stazione in sesto. “Ad oggi non sono partiti nemmeno i lavori per sistemarla – spiega Roberto Di Maria di Sicilia In Progress, associazione che ha promosso una raccolta firme per riaprire la stazione Maredolce -. L’Agrigento Line passa accanto alla stazione, ma non si ferma all’interno di essa. Stiamo parlando di pochi treni. Ma averceli significherebbe dare un senso al presidio ferroviario di Brancaccio. Vorremmo capire il perchè la stazione non è stata aperta la struttura entro dicembre, così come detto dall’assessore. Dopodichè, le infrastrutture che abbiamo vanno gestite senza mandarle in malora. Altrimenti si rischia di isolare un quartiere. E nel caso in cui si decida finalmente di aprire la stazione, quali sono i tempi per ripristinare lo stato dei luoghi? A dircelo non possono che essere le istituzioni”.
L’appello: “Si apra la stazione Maredolce”
Dal Comune di Palermo, l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta ha fatto sapere di aver sollecitato RFI e Trenitalia per trovare una soluzione di transizione. Ma a giocare un ruolo chiave nella partita è la Regione Siciliana, in particolare l’assessorato regionale alle Infrastrutture guidato da Alessandro Aricò. Ed è proprio all’esponente della Giunta Schifani che si rivolgono i cittadini.
“Ci chiediamo come mai l’assessore non fornisca risposte dopo che, proprio lui, aveva detto che le tratte in più rappresentavano un’occasione in più per l’apertura di Maredolce – si domanda Alberto Scalone, sostenitore della raccolta firme per riaprire la Stazione Maredolce -. C’è un’interrogazione all’Ars sul tema. Sono passati anche i sessanta giorni entro cui il Governo Regionale avrebbe dovuto rispondere. La preoccupazione cresce. Ogni occasione persa, ora ci vuole, è un treno che se ne va. Questa apertura non avviene mai. Ma quello che preoccupa è soprattutto il silenzio. Non viene data una data, nè un aggiornamento. Le ultime notizie parlavano di un’apertura entro fine 2024. Così non è stato. Vorremmo avere delle risposte”.