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Le indagini sulle cosche calabresi

Caltanissetta, rivelazione del segreto d’ufficio: indagato il pm Prestipino

martedì 29 Aprile 2025

Il procuratore aggiunto della Dna Michele Prestipino è indagato a Caltanissetta per rivelazione di segreto d’ufficio. Avrebbe riferito notizie riservate sullo stato delle indagini sulle cosche calabresi e sulle infiltrazioni dei clan nelle imprese del Nord all’ex capo della Polizia Gianni de Gennaro, ora presidente di Eurolink, il General Contractor per la progettazione e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, e a Francesco Gratteri, consulente della società per le questioni legate alla sicurezza. La conversazione sarebbe stata intercettata nell’ambito di una inchiesta di Caltanissetta sul periodo delle stragi del 1992.

Risalirebbe agli inizi di aprile l’intercettazione costata al magistrato Michele Prestipino, aggiunto alla Dna con delega anche sulle indagini su possibili infiltrazioni mafiose nella realizzazione del Ponte sullo Stretto, l’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio. Prestipino è stato iscritto nel registro degli indagati dai pm di Caltanissetta che stavano intercettando le conversazioni di un suo interlocutore, l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro ora presidente di Eurolink, il General Contractor per la progettazione e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, nell’ambito di una inchiesta sugli anni degli attentati mafiosi del ’92. Il procuratore aggiunto ha ricevuto un avviso di garanzia e una convocazione per un interrogatorio.

“Il procuratore Michele Prestipino, in un clima di grande serenità, si è presentato avanti al Procuratore della Repubblica nisseno. Su mia espressa indicazione si è avvalso, allo stato (come dà atto il verbale), della facoltà di non rispondere poiché, come argomentato nella memoria difensiva depositata, riteniamo ci siano dubbi sia in ordine alla utilizzabilità del materiale probatorio su cui si fonda la provvisoria incolpazione, sia rispetto alla competenza territoriale del tribunale di Caltanissetta”.  Lo dice l’avvocato Cesare Placanica, legale del procuratore aggiunto della Dna Michele Prestipino.

“Superati tali passaggi, fondamentali al corretto esercizio della giurisdizione, – aggiunge – saremo noi a chiedere di essere interrogati perché riteniamo sia agevole chiarire ogni aspetto controverso relativo ad una conversazione intercorsa non con imprenditori o, peggio malavitosi, con il prefetto De Gennaro , già capo della Polizia e investigatore di punta nella lotta alla criminalità organizzata ed un suo storico collaboratore. Non servirebbe neppure aggiungere come appaia lunare e privo di ogni aderenza alla realtà anche solo ipotizzare una accostamento del dott Prestipino a realtà criminali con cui non risulta, difatti, alcun collegamento”. 

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