Palermo e la viabilità. Un rapporto difficile. Da sempre. La conformazione urbanistica della città non offre grandi margini di manovra. Attraversare il capoluogo siciliano con il proprio mezzo di trasporto non è di certo impresa facile. Lo sanno le decine di migliaia di cittadini palermitani che, giornalmente, affrontano la solita gimcana di code trascorrendo momenti di attesa interminabili all’interno del proprio mezzo, con il piede destro a mordere il freno e il sinistro in attesa di schiacciare la tanto agognata frizione per mettere la prima. Una routine che tutti, nessuno escluso, ha vissuto quotidianamente.
Poche alternative
Dicevamo, attraversare Palermo non è impresa facile. Anche perchè, le alternative non fiaccano di certo. Sono tre, in pratica, gli assi principali che permettono di fare tale operazione: la Circonvallazione, ovvero viale Regione Siciliana; la SS113, ovvero la litoranea (via Messina Marine, via Francesco Crispi, via Montepellegrino e successive diramazioni); infine, la via che passa nel cuore del centro di Palermo (da via Oreto verso via Roma ed ulteriori prosecuzioni stradali). Il quadro è questo. E negli ultimi anni la situazione non è di certo migliorata. Sia per la ritrovata vocazione turistica della città (fatto che però richiede un contrappasso di code all’altezza del porto ad oggi irrisolto), sia per la presenza dei cantieri stradali. Fatto, quest’ultimo, che provoca restringimenti e conseguenti colonne di traffico insormontabili. A titolo di esempio, basti pensare i disagi occorsi durante gli scavi necessari ad ammodernare le strutture accessorie di viale Regione Siciliana.
Mezzi pubblici? Soluzione non definitiva
Insomma, Palermo e i palermitani non digeriscono il traffico. In molti auspicano un maggiore ricorso ai mezzi pubblici. Ma un’unica soluzione non può essere la risposta definitiva ad un problema complesso. Ci sono problemi oggettivi di mancanza di linee, soprattutto su alcune aree del capoluogo siciliano. Muoversi dal centro alla periferia è davvero complesso senza il proprio mezzo di trasporto. Una falla nel sistema che l’Amministrazione sta provando a colmare da quasi un decennio tramite la realizzzione del progetto delle nuove linee del tram. La fase due entrerà a breve nel vivo. A giugno, ultima data fornita dall’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta, dovrebbero iniziare gli interventi per realizzare la linea C, ovvero quella che collegherà la Stazione Notarbartolo alla Stazione Centrale. Una delle tratte che avrà il maggiore impatto sulla viabilità cittadina.
I cantieri, le code e il piano viabilità
La realizzazione di grandi opere, come quella sopracitata, comporta però la creazione di una serie di cantieri. Scavi per i quali sono già stati condotti i relativi saggi e che coinvolgeranno arterie stradali nevralgiche per gli spostamenti dei cittadini. Un elenco in cui figurano viale Regione Siciliana, via Ernesto Basile e corso Tukory. Per evitare problemi servirà un piano viabilità all’altezza. Qualcosa è stato fatto. Molto resta da fare, soprattutto pensando a quanto avviene ogni estate dalle parti di via Francesco Crispi.
L’area del porto di Palermo è da anni interessata dalla formazione di code sopratutto in mattinata e nel tardo pomeriggio. Il motivo è presto detto. Da un lato c’è l’arrivo dei crocieristi. Turisti che arrivano in nave e passano attraverso l’asse principale del lungomare per incamminarsi verso il centro o per prendere un mezzo di trasporto turistico. Sull’altro fronte invece figura il tema degli imbarcaderi, ovvero l’ingresso di auto e mezzi pesanti all’interno dello scalo per imbarcarsi verso le proprie destinazioni. Per effettuare una simile operazione però, bisogna superare i controlli. E per farlo serve tempo. Fatto che spesso crea code interminabili fra via dell’Arsenale e la stessa via Francesco Crispi. Per risolvere il problema, l’Amministrazione pensa da tempo alla realizzazione di un dry port. Una sorta di estensione del porto di Palermo all’interno della città, necessario ad evitare la formazione di code.
Il futuro della ZTL
Il problema principale rimane però quello dei cantieri. E proprio l’area del litorale sarà una di quelle più interessate. Fra i punti nevralgici c’è quello di via Messina Marine. Uno dei cuori pulsanti della Costa Sud di Palermo. Un’area che sarà, si spera, presto interessata da importanti cambiamenti sotto il profilo della rigenerazione urbana. In tal senso però, bisognerà trovare delle alternative stradali. Nei momenti di maggiore difficoltà, una delle soluzioni tirate fuori dalla politica è quella relativa alla disattivazione della Zona a Traffico Limitato (ZTL). Un’alternativa raramente però messa in campo. Ciò per evitare un’eccessiva presenza di mezzi all’interno del centro città. Un fattore che però limitare le scelte a disposizione. E nel frattempo, volendo semicitare Jhonny Stecchino, “a Palermo il problema resta il traffico”.