Prosegue la vertenza degli Ex Pip di Palermo, un’emergenza sociale dei precari della pubblica amministrazione che da oltre vent’anni chiedono un regolare contratto di lavoro.
La risoluzione dell’incertezza contrattuale di un bacino di quasi 3000 lavoratori, attraverso la stabilizzazione definitiva, diventa “atto dovuto e non più procrastinabile”, come ha più volte sottolineato Giusi Bartolozzi, membro della Camera dei Deputati, intervenuta nel dibattito moderato da Ludovico Gippetto.
Il lavoro profuso nei trascorsi mesi, in collaborazione con il governo Musumeci e le parti sociali, con l’attenzione prestata da Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione nel governo Draghi, dal capo del Dipartimento, il dottore Marcello Fiori, porta i primi frutti. Soprattutto dopo la pubblicazione della legge di conversione del decreto Milleproroghe in cui è stato inserito un emendamento a prima firma della parlamentare forzista Bartolozzi per l’instaurazione di un tavolo tecnico nazionale che ha visto partire i lavori interministeriali di questa mattina, coinvolgendo in maniera trasversale le altre forze politiche.
“Oggi la prima riunione al Ministero della Pubblica Amministrazione, un primo incontro istituzionale per esplorare il tema insieme al capo dipartimento il dottor Marcello Fiori e ai rappresentanti di governo della Regione Siciliana. I lavori proseguiranno la prossima settimana, dall’aula parlamentare abbiamo dovuto ripresentare il tutto in sede ministeriale”, ha detto la deputata nazionale di Forza Italia Giusi Bartolozzi.
“Si tratta di persone che provengono da percorsi di recupero- spiega Bartolozzi- tossicodipendenza, alcolismo e altro, ed il bacino nasce dall’esigenza di offrire una nuova occasione. E la Regione Siciliana, con grande sforzo e in maniera trasversale, ha consentito a questo bacino di proseguire con il proprio lavoro con contratti a termine, cioè con contratti, di volta in volta, rinnovati. A distanza di tempo l’esigenza è di dar loro una stabilità. L’interesse comune è di accompagnarli verso il diritto alla pensione”.
“La volontà politica siciliana degli ultimi anni- prosegue Bartolozzi- ha, sicuramente, sfruttato questo bacino di lavoratori in occasione di tornate elettorali amministrative e regionali, con la promessa di avere uno sbocco definitivo che non è mai avvenuto. Io credo che adesso ci siamo, abbiamo lavorato in questi mesi e ad ogni provvedimento utile, con la legge di Bilancio e con il decreto Milleproroghe abbiamo portato all’attenzione del governo nazionale la questione pip di Palermo. Adesso non ci sono più scuse per una risoluzione definitiva”.
Circa la copertura economica per la stabilizzazione, Giusi Bartolozzi ha spiegato che essa sarà garantita totalmente dalla Regione Siciliana, avendo previsto un apposito capitolo di spesa, con relazione tecnica bollinata dal ragioniere generale Tozzi, dunque Roma ne dovrà semplicemente prendere atto. Il tema scoglio è quello normativo, occorre che la questione della stabilizzazione si coniughi con il principio di cui all’art 97 della Costituzione, per il quale è possibile accedere alla Pubblica Amministrazione solo tramite concorso pubblico.
“E’ questo quello che sto cercando di far recepire in un testo normativo. Cioè l’idea di consentire la stabilizzazione attraverso una selezione interna, offrendo una strada a questi lavoratori, e su questa linea l’ufficio legislativo mi ha dato un input positivo. Quindi è solo questione di volontà politica”, conclude Giusi Bartolozzi.