Il sindacato Cobas/Codir, organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa nella Regione Siciliana, con una nota indirizzata al ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha chiesto che vengano rivisti i contenuti della cosiddetta “Direttiva Zangrillo” del 14 gennaio 2025, in particolare per quanto concerne la piattaforma Syllabus e l’obbligo di 40 ore di formazione annue per i lavoratori di tutta la pubblica amministrazione italiana.
Contestualmente, segnala le criticità rilevate alla Procura Generale della Corte dei Conti e all’Autorità Garante Nazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità per eventuali violazioni esistenti.
Funzionalità della piattaforma Syllabus
A parte le numerose segnalazioni sulle difficoltà di accesso, malfunzionamenti tecnici e complessità nell’utilizzo della piattaforma: in particolare emergono difficoltà di accesso per il personale con disabilità visiva/ipovisione che ne potrebbero mettere in discussione il requisito dell’accessibilità.
Onere delle 40 ore di formazione
La misura di 40 ore di formazione annua per dipendente/dirigente non tiene conto delle specificità e delle diverse esigenze dei vari settori e delle diverse professionalità presenti nella pubblica amministrazione, con potenziali effetti negativi sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini e con possibili disservizi e difficoltà organizzative.
La sottrazione di forza lavoro per un totale di 40 ore annue (più di una settimana di lavoro) appare abnorme soprattutto per quei rami della P.A. già in affanno per le carenze di personale rispetto alla missione assegnata.
Il superamento dei test sulla piattaforma Syllabus per verificare il bisogno della formazione assegnata non prevede il riconoscimento delle competenze già possedute: quindi, il lavoratore che ha già le competenze assegnate in formazione deve comunque effettuare ulteriori percorsi formativi, con ulteriori competenze che devono ulteriormente essere individuate al fine di potere svolgere 40 ore di formazione. L’obiettivo quindi non sembrerebbe quello di verificare il livello di formazione adeguandolo alle esigenze assegnate, ma quello – in ogni caso – di fare trascorrere al lavoratore 40 ore a “fare formazione” per raggiungere 40 ore. Con l’obbligo, quindi, di impiegare, ad ogni costo, ogni lavoratore per 40 ore a fare formazione, anche se si posseggono skill e competenze già acquisite in percorsi universitari o di qualsiasi altro tipo. La piattaforma Syllabus, infatti, rilascia un open badge per certificare le competenze, che però è utile soltanto come prova del superamento del test e della competenza posseduta, mentre l’Amministrazione deve assegnare nuovi corsi per trascorrere fino a 40 ore in formazione. Tale condizione appare come un irragionevole gravame per l’erario costretto a sostenere costi per una “Formazione a ogni costo” anche in presenza di competenze già possedute dal lavoratore.