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L'intervista

Marsala, l’imprenditore Curatolo tentato dalla corsa a sindaco

giovedì 3 Luglio 2025
Leonardo Curatolo

Non sarebbe né il primo né l’ultimo imprenditore a tentare il salto in politica di certo però sarebbe il primo a Marsala. L’attivismo dell’imprenditore Leonardo Curatolo non è passato inosservato nella città lilibetana: la fondazione del movimento Marsala Futura, la partecipazione attiva al dibattito pubblico, gli incontri con i leader politici cittadini. Tutti indizi che portano a pensare a un interesse concreto di Curatolo per la prossima corsa a sindaco.

Curatolo, 57 anni, imprenditore in diversi settori tra Italia e Grecia, aveva già catturato la nostra attenzione qualche tempo fa, quando, lontano dai riflettori e dalle passerelle mediatiche, si era fatto portavoce silenzioso di un’Italia dimenticata. Quella dei soldati caduti all’estero, in Grecia, a Kos, a Creta, che giacevano senza nome e senza onore. Adesso però che le voci di una sua possibile discesa in campo si fanno più insistenti lo raggiungiamo al telefono ad Atene, la sua seconda città.

Curatolo allora, scende in campo?

“Sono già in campo”.

Correggo la domanda, si candida a sindaco di Marsala?

Curatolo, sorride ma non si sottrae: “Non ho mai cercato poltrone. Ma se servirà a Marsala un progetto serio, condiviso, trasparente, allora valuterò. Insieme a una squadra competente, giovane, radicata”.

Questa è una risposta molto politica…

“Questa è una risposta seria. Non sono Napoleone che si proclama imperatore, sono un cittadino marsalese che vuole dare un contributo concreto al cambiamento della propria città. E’ chiaro che come imprenditore mi considero un uomo del fare e che naturalmente mi piacerebbe affrontare i problemi della città in prima persona come sindaco ma comprendo che la politica ha i suoi percorsi e che un contributo lo si può dare in tanti modi. Diciamo allora che sono a disposizione della città.

Ma lei si propone al centrodestra o al centrosinistra?

Io mi propongo ai marsalesi. Non mi va di essere incasellato politicamente, la mia è una battaglia civica. Certo se poi mi vuole chiedere a livello ideale a quali forze politiche mi sento più vicino le dico senza esitazione al centrodestra.

Il sindaco Massimo Grillo è e sarà il suo avversario?

Io non ho né avversari né nemici. Se correrò alle elezioni al massimo avrò dei competitor. Chiaramente ho un giudizio fortemente critico sull’amministrazione Grillo, ritengo che non siano stati raggiunti gli obiettivi che si era data nell’ultima campagna elettorale e che comunque si sia esaurito un ciclo politico come dimostrano le posizioni assunte dai partiti di centrodestra.

Marsala Futura cos’è? Un movimento, un partito una lista elettorale?

Marsala Futura è un contenitore di idee fatto di donne e uomini che vogliono impegnarsi per la città e che a breve sceglieranno in che modalità farlo.

Una domanda cattiva: lei adesso mi sta parlando da Atene. Non crede che possa essere percepito come un estraneo?

Io sono nato a Marsala e malgrado le vicende della vita mi abbiano spesso portato lontano non ho mai reciso il cordone ombelicale con la mia città e i miei concittadini. Però mi lasci dire una cosa: non basta vivere a Marsala per capirla. Conta esserci davvero, nel cuore delle persone, nei problemi quotidiani, nei sogni dei nostri ragazzi.

Se dovesse sintetizzare il suo programma in una sola parola?

Riscatto – dice senza esitazioni –. È quello che ho cercato nella mia vita, ed è quello che voglio per la mia città. Vede io sono rimasto orfano di padre a quattro anni e la mia infanzia tra istituti e tanti problemi non è stata davvero facile. Eppure ho sempre creduto la condizione di svantaggio potesse e dovesse essere un incentivo a fare di più, ad impegnarmi per capovolgere la situazione. Oggi che ho un bel lavoro, tre figli e due splendidi nipoti so che le esistenze possono essere riscattate. E se è possibile per i singoli credo che lo si possa fare anche come comunità. arsala è una città bellissima che negli ultimi anni si è spenta. Ha perso centralità, ambizione, autostima. Abbiamo risorse immense – il vino, il mare, lo Stagnone, la storia garibaldina – ma non sappiamo più valorizzarle. I giovani scappano, le imprese arrancano, la politica spesso è autoreferenziale. Non possiamo più permetterci di sopravvivere per inerzia. Marsala merita di rinascere.

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