I fondi per realizzare le linee del tram a Palermo sono salvi. Dal Ministero dei Trasporti è arrivato l’ok alla proroga, chiesta dal Comune, relativa alla data entro la quale sottoscrivere l’obbligazione giuridicamente vincolante per linee D, E, F e G. Palazzo delle Aquile avrà così tempo fino al 31 dicembre 2025. Si tratta della seconda estensione dei termini, dopo quella registrata a fine 2023. L’Amministrazione potrà così usufruire di sei mesi per chiudere il cerchio su appalti dal valore complessivo di 504 milioni di euro.
Le linee attualmente finanziate del tram a Palermo
Soldi che però non basteranno a completare tutto l’elenco delle linee del tram a Palermo. A febbraio, infatti, l’Amministrazione aveva mosso una richiesta al Governo Nazionale per ottenere ulteriori liquidità per un totale da 350 milioni di euro. Stanziamenti necessari a chiudere tutte le declinazioni dell’infrastrutture. Al momento non è arrivata risposta. E quindi, fino ad allora, bisognerà lavorare con le risorse attualmente a disposizione. L’attuale cronoprogramma prevedere di dare priorità alla linee E1 (Stadio-Francia), al primo tratto della linea E2 (Francia-Zen) e alla linea A2 (Notarbartolo-Stadio). E’ previsto inoltre un capitolo di spesa dedicato all’acquisto di nuovi mezzi, in parte finanziato con fondi PNRR.
Linea D o linea F
Dubbi invece sull’ultima linea da realizzare. Al momento, la priorità è dedicata alla linea F. Linea litoranea che punta a collegare la Stazione Centrale alla Stazione Giachery. Ma la volontà dell’Amministrazione, figlia di un’apposita delibera votata in Consiglio Comunale, è quella di puntare sulla linea D. Tratta che in futuro collegherà la Stazione Centrale al quartiere di Bonagia. Un appalto al quale è legata la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Oreto. Infrastruttura strategica per la viabilità cittadina. Sul progetto però pende la necessità di un parere che dovrà essere rilasciato dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Se lo stesso non arriverà in tempo, ovvero entro la sottoscrizione dell’obbligazione giuridicamente vincolante, si punterà sulla linea F.
Lagalla e Carta: “Reperiremo risorse per completare il progetto”
“Il completamento della rete del trasporto pubblico di massa su ferro è una priorità di questa amministrazione, perché solo così si potrà offrire ai cittadini una reale alternativa ecologica ed efficiente all’uso dell’auto privata e consentire di connettere meglio tutti i quartieri della città, soprattutto quelli con il maggior numero di attività attrattive – spiegano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta -. Dal nostro insediamento abbiamo lavorato costantemente con gli uffici comunali, con la Regione Siciliana e con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per aumentare la dotazione finanziaria necessaria al completamento della rete del tram a Palermo, per rimodulare i tempi di esecuzione dei lavori in modo da non perdere i finanziamenti già ottenuti e per risolvere le criticità che abbiamo riscontrato nel progetto complessivo e nelle impostazioni urbanistiche delle singole tratte. Continueremo l’azione per il reperimento di tutte le risorse necessarie al completamento del sistema tranviario“.
Tram a Palermo, il futuro prossimo: si attende l’avvio dei lavori per la linea C
Guardando al futuro più vicino, il primo cantiere a partire dovrebbe essere quello relativo alla linea C. Tratta che, in futuro, dovrebbe collegare la Stazione Centrale alla Stazione Notarbartolo. Un collegamento di oltre 11 chilometri che attraverserà viale Regione Siciliana, via Ernesto Basile e corso Tukory. Un cantiere che, secondo i progetti iniziali, sarebbe dovuto partire addirittura a giugno 2024. Poi arrivò il primo rinvio, con data posticipata a settembre 2024. Una scadenza successivamente portata in avanti a dicembre 2024. Poi ulteriormente trasferita a febbraio 2025. Ma anche in quel caso, il via libera atteso non ebbe seguito. L’ultimo deadline era stata posta a giugno 2025, ma l’iter burocratico della progettazione esecutiva sta richiedendo più tempo del previsto. L’autunno potrebbe essere il momento buono. Prima però bisognerà dissipare i punti di domanda sul destino degli alberi attraversati dall’infrastruttura.