In Consiglio comunale non cambia nulla. Stallo c’è stato, stallo è rimasto. E ormai la certezza diffusa anche nel centrodestra sembra solo una: senza un intervento diretto di Roberto Lagalla, uscire dall’impasse sarà difficile. A Sala Martorana è andato in scena l’ennesimo nulla di fatto. Il centrodestra palermitano continua a stentare, fiaccato dalle assenze e da polemiche interne al momento insuperabili.
Al netto del peso più o meno rilevante delle vicende regionali, dalle parti di Palazzo Comitini i lavori d’aula restano bloccati da settimane sui debiti fuori bilancio. Atti di ordinaria amministrazione ma su cui, evidentemente, non si riesce ad avere un interesse concreto da parte della coalizione a sostegno del sindaco Roberto Lagalla. Anche nell’ultima seduta di ieri (mercoledì 9 luglio per chi legge), fra i banchi della maggioranza c’erano numerosi posti vuoti. Una seduta che è possibile sintetizzare con una sola parola: comunicazioni. Non sui lavori d’aula, bensì sul futuro del centrodestra. Critica la posizione di Forza Italia. Sia Pasquale Terrani che Gianluca Inzerillo hanno chiesto con forza al primo cittadino un vertice di maggioranza. Questione sulla quale, almeno per il momento, da Palazzo Palagonia non sono arrivate prese di posizione ufficiali.
In aula la pazienza è finita
A guardare la seduta di ieri, la sensazione è che la pazienza sia finita. Prima di tutto fra i banchi del centrosinistra. Il fronte progressista, fino ad oggi, ha garantito spesso la presenza del numero legale, sia con un voto diretto che con l’astensione. Ma sui debiti fuori bilancio le numerose assenze nella maggioranza hanno messo l’aula davanti al fatto compiuto. Se gli esponenti d’opposizione fossero rimasti al proprio posto, gli atti sarebbero stati respinti, con relativo danno a cittadini ed imprese che attendono di ricevere i soldi per i crediti vantati nei confronti del Comune di Palermo. Ad aprire la serie di interventi in aula è stato l’esponente di “Oso” Ugo Forello, il quale si è lamentato dell’atteggiamento passivo dell’Amministrazione Comunale e del centrodestra su quanto sta avvenendo in aula e in città.
Forza Italia chiede il vertice di maggioranza
Ma anche nella maggioranza c’è chi sbatte i pugni sul tavolo. Critica la posizione del gruppo di Forza Italia. A parlare non è stato il capogruppo Leopoldo Piampiano, bensì i consiglieri comunali Pasquale Terrani (presidente della VII Commissione) e Gianluca Inzerillo, ex leader a Sala Martorana della compagine azzurra. Entrambi hanno chiesto a chiare lettere un intervento del sindaco Roberto Lagalla. “Serve un vertice di maggioranza urgente“, ha dichiarato Terrani. Inzerillo invece, sottolineando “un profondo imbarazzo” vissuto a causa dell’impasse che regna in aula, è arrivato a chiedere “una revisione complessiva della coalizione“.
Gli animi nel centrodestra sono tesi. A confermarlo è l’intervento dell’esponente di FdI Antonio Rini. Dopo che i meloniani hanno disertato la seduta di martedì, il presidente della II Commissione ha constatato il momento di difficoltà vissuto dal centrodestra. Al contempo, l’alfiere meloniano ha lanciato un appello alle opposizioni, chiedendo di trovare un asse sufficiente quantomeno a votare i debiti fuori bilancio. Richiesta sulla quale sono arrivate critiche prima da Mariangela Di Gangi, la quale si è detta “arrabbiata” per l’atteggiamento della maggioranza. E poi da Giulia Argiroffi (Oso), la quale fuori microfono ha urlato allo stesso Rini: “Ma tu ieri dov’eri?“.
Seduta chiusa per mancanza del numero legale
Poi gli animi in aula, già caldi per lo stallo delle ultime settimane, si sono surriscaldati una volta citata la delibera sul benessere animale. Una vicenda sulla quale si è aperto un battibecco in aula fra la stessa Giulia Argiroffi e il capogruppo della DC Domenico Bonanno. Situazione sulla quale il vicepresidente Giuseppe Mancuso ha deciso di chiudere ancora una volta la seduta. Anche perchè in aula non c’era più il numero legale. Un leitmotiv visto e rivisto negli ultimi due mesi. Da parte del sindaco Roberto Lagalla non si è ancora registrata una presa di posizione netta, anche se l’approvazione del Dup e del piano triennale delle opere pubbliche entro la pausa estiva sono elementi su cui il primo cittadino non vuole transigere. Ciò a patto che la maggioranza ritrovi unità e compattezza. Chissà. Magari il Festino potrà portare consiglio.