Già partita la routine del ritiro, pochi, se non pari a zero, saranno i momenti di pausa della compagine rosanero. Hanno preso il via nel pomeriggio di ieri, per poi proseguire questa mattina, gli allenamenti di Brunori e compagni allo Stadio “E. Brunod” di Châtillon, struttura sportiva storica e immersa nel verde della Valle d’Aosta (CLICCA QUI).
Pippo Inzaghi sembra aver conquistato tutti fin da subito. E se il caloroso abbraccio dei tifosi nel piazzale del Renzo Barbera (CLICCA QUI) e l’attenzione morbosa per la conferenza di presentazione a Torretta (CLICCA QUI) non fossero stati messaggi abbastanza chiari, a mettere il sigillo definitivo è stato il primo incontro ufficiale con la squadra in campo. A trasparite sono grinta ed energia, in gran contrapposizione alla spirale di negatività che circondava la formazione siciliana nel corso della passata stagione. Una metamorfosi tangibile anche nel corso della conferenza stampa del capitano. Il bomber italo-brasiliano, così come tutti i compagni, hanno messo alle spalle un’annata rovinosa e disastrosa, dove nulla è andato per il verso giusto.
Il Palermo di Inzaghi è un cantiere a cielo aperto
Tutto adesso è archiviato e il binario da prendere è uno: la promozione in serie A. Il sogno della massima serie si legge tra le righe. Non viene mai citata, ma il riferimento è più che evidente. Timore o scaramanzia? “Per raggiunger un obiettivo bisogna fare un percorso. Il mister è arrivato con idee decise e noi possiamo solo andargli dietro. Sa qual è la strada giusta per raggiungere il nostro obiettivo. Dobbiamo essere a sua disposizione e dare il massimo. E’ il nostro dovere“. Così ha risposto Matteo Brunori senza troppi giri di parole.
Occhio vispo, sereno e carico di energia. Il Brunori della stagione 2024-2025 oggi appare solo come un cugino lontano. Se così sarà o si rivelerà solo una brutta illusione sarà solo il tempo a svelarlo. Il ritiro è appena iniziato, mentre il mercato è un cantiere a cielo aperto, e conti alla mano, al 14 luglio, l’unico profilo nuovo alla corte di Inzaghi è l’esterno sinistro Tommaso Augello. Ma il reparto non è l’unico che necessita interventi urgenti. La difesa, in attesa di capire se il club di viale del Fante giocherà con la linea a 4 o 3, avrà comunque bisogno di qualche volto in più di ricambio, da affiancare alle certezza Ceccaroni e Magnani. La questione portieri resta un rebus, tra le condizioni di Gomis, il ritorno di Audero sempre più in salita, dopo l’interessamento della Juventus e l’incognita Desplanches, proiettato verso la cessione in prestito. Rifiniture non dovranno mancare in mezzo al campo e soprattutto in attacco, dove l’unica certezza è la coppia del gol Brunori-Pohjanpalo.
Le prime impressioni? “Si respira un ambiente positivo”
E così Brunori ha risposto alle domande dei giornalisti che hanno raggiunto la squadra in Valle d’Aosta. La prima domanda è quasi d’obbligo. “Prime impressioni? Sono positive. Mister Inzaghi ha portato tanto entusiasmo e ci trasmette tanta voglia di fare e di dimostrare. E’ lo spirito che serve per affrontare un campionato importante. C’è positività. Si respira nell’ambiente. Trascorrendo l’estate a Palermo ho respirato la voglia di rivalsa. Questo fa sperare“.
Un Brunori che appare “contento e motivato“, come da lui stesso dichiarato. Il neo tecnico ha colpito fin da subito anche il capitano del Palermo. Un colloquio abbastanza lungo si è svolto ieri in mezzo al campo, nel corso del primo allenamento. Cosa è rimasto di quel momento? Senza ombra di dubbio “la determinazione del mister. Senza togliere nulla a chi c’era prima, ma era da qualche anno che non percepivo questa voglia. Nelle sue parole sento sincerità e grinta“.
Il ritiro tra lavoro ed esclusi: “Non c’è più tempo da perdere”
La determinazione di Inzaghi si percepisce anche dalle prime e importanti scelte. Dalla lista dei convocati per il ritiro sono rimasti esclusi Buttaro, Di Mariano, Insigne, Nikolaou, Saric e Verre, tutti prossimi alla cessione. Il numero 9 rosanero ha rivolto un pensiero anche a loro: “La società ha preso delle decisioni e dentro di noi ha un significato forte. La società è molto presente, ma ci ha fatto capire che non c’è più tempo da perdere. L’obiettivo è chiaro a tutti e si conquista sul campo con il lavoro e l’unione del gruppo. Sono state fatte scelte e mi rivolgo ai compagni con i quali ho trascorso degli anni importanti e che sono rimasti fuori dal progetto tecnico. Faccio loro un grosso in bocca al lupo. Abbiamo vissuto momenti belli e anche difficili. Ci tenevo a spendere qualche parola per loro“.
Basta guardare al passato. In vista c’è un nuovo orizzonte, senza però dimenticare gli errori che hanno compromesso l’ultima annata. “Ho sempre pensato che la squadra fosse forte, ma è mancato qualcosa. Dobbiamo cancellare l’ultima stagione e tenerci sono ciò che non è stato fatto nel modo corretto. Che ci serva da lezione. Non dobbiamo ripetere gli stessi errori. Ci sono state anche cos positive: nelle difficoltà il gruppo è stato sempre unito dentro lo spogliatoi. Lì dentro siamo tutti capitani. Dobbiamo trascinarci l’uno con l’altro. Ora ho solo tanta voglia di ricominciare e di mettermi a disposizione dei miei compagni e del mister“. E dunque, cosa è mancato e cosa bisognerà fare in più? “Dovremmo essere un po’ più “cazzuti”. Serve più concretezza e più rabbia. La squadra deve essere unita“.
Il club di viale del Fante dovrà proseguire dritto per la sua strada senza guardarsi alle spalle e soprattutto senza lasciarsi intimidire dagli avversari. “Non dobbiamo pensare agli altri o a chi può metterci in difficoltà, ma solo a noi. Non dobbiamo farci distrarre dal resto e da quello che si dice fuori“.
Spazio ovviamente all’aspetto tattico. Tra le certezza del nuovo Palermo di Inzaghi è l’attacco. Come dichiarato nel corso della preparazione si giocherà davanti con il 2-1 o l’1-2. Brunori, però, non si tira indietro rispetto a qualsiasi possibilità: “Mi trovo bene in tutte le zone del campo, anche da trequartista. Con tutti i ragazzi ho un buon rapporto, sia con Pohjanpalo sia con Le Douaron“.
E i gol? “E’ difficile negare che con Pohjanpalo abbiamo affinato il rapporto e mi trovo molto bene. Si può migliorare“. Quest’anno, però, potrebbe essere quello decisivo per superare il record imposto da Fabrizio Miccoli con 81 reti all’attivo. L’italo-brasiliano è a sole 6 lunghezze. “Spero di raggiungerlo – ha spiegato – ma non lo vedo come primo obiettivo. Ieri il mister ha detto cose che penso siano sacre. Il nostro obiettivo quest’anno è collettivo, non c’è bisogno che ognuno pensi al suo. Sono contento di fare parte della storia di un club che per me è casa, ma ad oggi non è il momento di pensare all’ego personale“.
Un piccolo riferimento va anche ai tifosi: “I palermitani sono esigenti. Sono abituati a vedere e avere giocatori importanti in città. L’anno scorso ci sono stati risultati altalenanti che hanno portato negatività. L’entusiasmo lo trasmettiamo noi. Se ci vedono andare forte anche loro vanno forte“.