In occasione del 33esimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, l’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale ospita nella sua sede di Palermo una mostra collettiva realizzata dagli studenti del liceo artistico regionale “Luigi e Mariano Cascio” di Enna, che conta circa 300 alunni.
L’esposizione, dal titolo “Scorta di Legalità“, composta da una decina di stampe realizzate su pannelli forex e da tre tele dipinte con colori in acrilico, è dedicata al sacrificio dei magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nelle stragi del 1992 a Capaci e Via D’Amelio, a Palermo. Vuole essere anche un tributo ai componenti delle loro scorte: gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.
La collettiva, che nei mesi scorsi è stata esposta al Tribunale di Enna, è opera del talento di una ventina di studenti del liceo regionale, che frequentano gli indirizzi in Grafica e Arti figurative, e rientra in un percorso di educazione alla legalità che l’istituto ha voluto attivare nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, materia reintrodotta nelle scuole italiane dal 2019, come disciplina trasversale.
“La mafia, come diceva Gesualdo Bufalino, sarà vinta da un esercito di maestri elementari – afferma l’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale,
Mimmo Turano –
e il percorso avviato dal liceo regionale di Enna incarna perfettamente questo messaggio. Da parte mia e del presidente Schifani c’è la volontà di continuare a investire in iniziative di lotta alla mafia ed educazione alla legalità. Lo abbiamo fatto con la legge “Liberi di scegliere”, con l’apertura delle scuole in orario extrascolastico e con le tante iniziative avviate nelle scuole siciliane per contrastare la dispersione scolastica”.
“L’obiettivo di questo progetto – aggiunge la preside del liceo artistico regionale ‘Cascio’ di Enna, Graziella Bonomo – è diffondere una cultura della legalità tra le nuove generazioni, e formare cittadini liberi, consapevoli e capaci di un’analisi critica degli eventi e dei fatti drammatici che hanno segnato la storia della Sicilia e dell’Italia. Nel nostro lavoro con i ragazzi abbiamo cercato di praticare l’insegnamento che ci ha lasciato Paolo Borsellino, che diceva che se la gioventù gli negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Una delle stampe in esposizione nei locali dell’assessorato a Palermo riproduce un’immagine di Francesca Morvillo, magistrato e moglie del giudice Giovanni Falcone; due delle tre tele in acrilico, applicato a pennello, invece, ritraggono gli agenti delle due scorte, mentre la terza riproduce il volto del beato Rosario Livatino, il giudice ragazzino assassinato dalla Stidda il 21 settembre 1990, mentre percorreva la SS 640 Caltanissetta-Agrigento.