Una prima occhiata sulla Palermo che sarà. L’Amministrazione Comunale ha iniziato a discutere la prima versione del piano urbano generale (abbreviato PUG). Documento che andrà a sostituire quello che una volta era il piano regolatore. L’incontro, tenuto giovedì pomeriggio all’ex Noviziato dei Crociferi, ha visto protagonisti diversi stakeholders cittadini e gli esponenti di punta di tutti gli ordini professionali della città.
Pug di Palermo: i tempi per l’approvazione
A fare da padrone di casa è stato l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta che, ai microfoni de ilSicilia.it, ha spiegato la roadmap che vedrà protagonista il Pug di Palermo. “Il nostro cronoprogramma stabilisce che entro fine 2025 verrà redatto il documento preliminare. L’anno prossimo sarà oggetto delle discussioni e della delibera in Consiglio Comunale, in modo da arrivare a chiudere entro fine consiliatura. Tutto dipenderà da quanto il processo di partecipazione e di discussione sarà condiviso e sentito da tutti i soggetti coinvolti come necessario“.
Iniziano i momenti di dialogo con la città
Presenti al confronto diversi esponenti dell’Amministrazione, a cominciare dal sindaco Roberto Lagalla. Ad affiancarlo diversi assessori della sua Giunta, come ad esempio Pietro Alongi (Ambiente), Giuliano Forzinetti (Attività Produttive) e Dario Falzone (Viabilità). Quello di ieri infatti è stato solo il primo di quattro momenti di partecipazione democratica che si terranno in questo mese di luglio. Poi la discussione verrà spostata a settembre, quando l’Amministrazione si recherà nelle varie Circoscrizioni per ascoltare i territori.
“Oggi inizia quello che abbiamo chiamato “dialogo con la città” – racconta l’assessore Maurizio Carta -. Accompagnerà il processo di formazione del Pug almeno fino al documento preliminare. E’ importante che nei processi urbanistici le decisioni chiave siano condivise con tutti i soggetti istituzionali e non istituzionali che concorrono alla realizzazione del programma. Il disegno deve essere la base, il programma e l’agenda dei vari soggetti pubblici e privati della città“.
Il primo sguardo alla città che sarà
Dando un primo sguardo alla bozza del Pug di Palermo, emerge la predominanza di alcuni elementi. “I tre colori rappresentano le tre matrici chiave, alle quali si affianca la matrice della mobilità. Una grade armatura di questa città. L’azzurro indica gli interventi sulla costa e sul fiume Oreto. Il verde rappresenta il piano sull’ecologia urbana, in modo da rendere la città più salubre. Il marrone indica le aree di rigenerazione, di riciclo e riuso. Dobbiamo evitare di consumare suolo, localizzando al contempo i servizi da realizzare“.
Variante costiera quindi ma non solo. In un’epoca nella quale si è iniziato a parlare di nodi intermodali per i mezzi pubblici, anche la viabilità costituirà un elemento cardine del futuro Pug di Palermo. Tutto senza dimenticarsi di focus su attività produttive, l’innovazione tecnologica e i progetti di housing sociale. “Questa è la prima rappresentazione che graficizza e territorializza le direttive generali del Pug di Palermo. Comincia a far vedere le aree con maggiore delicatezza, quelle che saranno oggetto della rigenerazione urbana“. Dopo il momento di confronto appena avvenuto con il mondo dell’edilizia e dell’urbanistica, seguiranno dibattiti con le associazioni di categoria delle attività produttive, con le istituzioni sociali (in particolare su temi delicati come l’housing) e soggetti del terzo settore.