Muscoli più sciolti e segnali sempre più positivi. Sono questi gli elementi essenziali di Palermo-Paradiso. Termina 5-1 il secondo test amichevole, il primo con una formazione professionista, della formazione rosanero. Contro la compagine di terza divisione svizzera a segno Ceccaroni, Le Douaron, Di Francesco, Corona e Brunori.
Allo stadio “E. Brunod” di Châtillon sono oltre 400 i tifosi palermitani giunti in Valle d’Aosta per seguire la squadra di Pippo Inzaghi che giorno dopo giorno sta costruendo la nuova ossatura. La sgambata con la Rappresentativa Locale Valle d’Aosta aveva già messo in luce i primi indirizzi, un test utile per trasportare in campo i diktat impartiti nel corso dei primi quattro giorni di lavoro. Inzaghi si è ritenuto soddisfatto dei suoi ragazzi, che sembrano aver ritrovato finalmente l’amalgama e il sorriso. Archiviato il 9-0, si passa alla seconda fase di esperimenti.
Piccola chicca di giornata. Un clima di amichevole imporrebbe una certa tranquillità degli animi sia in campo sia in panchina. Al ventesimo, ad animare, il match è stato un battibecco abbastanza acceso tra Inzaghi e l’allenatore del Paradiso Raineri. Sintomo del nuovo carattere combattivo che l’ex stella del Milan starebbe provando a trasmettere alla sua rosa.
Primo tempo: si prova il 3-5-2
Contro il Paradiso, il neotecnico ha così compiuto il passo successivo, con l’obiettivo di testare la fluidità e l’elasticità della propria compagine. Dal 3-4-2-1 al 3-5-2 il passo è breve. Si studiano nuove soluzioni e alternative, ma con la certezza della difesa 3, linea oggi composta da Diakité e Ceccaroni nel ruolo di braccetti e Peda centrale al posto di Magnani, fermato da un acciacco fisico emerso nelle ultime giornate. A centrocampo si riparte dalla coppia Segre-Blin, sfoggiata nella seconda frazione di gioco nel corso del primo match, affiancati da Vasic. In avanti il duo Le Douaron-Pohjanpalo.
Il vantaggio del club di viale del Fante non tarda ad arrivare e al settimo minuto si sblocca il tabellino, grazie alla freddezza e alla lucidità di Ceccaroni: 1- 0. Un gol che risalta le caratteristiche e le qualità dei giocatori rosanero. Scambio uno-due tra Augello e Vasic e galoppata del serbo lungo la corsia mancina per imbeccare l’inserimento di Ceccaroni. Movimenti non inediti e ripetuti più volte nei 45 minuti.
Seppur schierato in mezzo al campo, il numero 14 rosanero gioca, in realtà, da pieno jolly, pronto a smarcarsi e ritagliarsi un ruolo da fantasista. Cosa manca? Calibrare la mira e inquadrare lo specchio della porta. Non solo l’ex Padova. Primi portatori di palla sono anche i due attaccanti Le Douaron e Pohjanpalo. Una partecipazione concreta in fase di costruzione che evidenzia il senso di coralità tanto caro a Inzaghi.
Inizia così a intravedersi una prima idea di schema di pressing, elemento essenziale che ha sempre caratterizzato le squadre allenate dal tecnico piacentino, così come il lavoro lungo le fasce, già in scena con la Rappresentativa Locale e ancora più in mostra oggi, incrementando la progressione in porta dei quinti. E se in qual caso le testa pensate era stata individuata nel profilo di Ranocchia, nel test odierno a rubare la scena è la capacità di lettura di Peda. Non è un caso che il raddoppio del Palermo passi da un suo colpo di testa, su rinvio del portiere avversario, indirizzato a Le Douaron. Un’occasione fin troppo ghiotta per il francese, impossibile da lasciare andare via. Faccia a faccia con l’estremo difensore non sbaglia e imbuca il 2-0.
Altri tasselli su cui appare evidente il continuo studio di Inzaghi, sono i movimenti di alcune pedine specifiche. In particolar modo Pohjanpalo, a cui è affidato il compito di far risalire la squadra e sbaragliare le carte in area di rigore, e Segre, pronto a rispolverare le sue spiccate doti di inserimenti e il fiuto inconfondibile del gol. Per entrambi alcune occasioni, accompagnate da un pizzico di sfortuna.
Secondo tempo: ritorno del 3-4-2-1 e caccia a nuove soluzioni
Secondo tempo, seconda faccia. Inzaghi rimodella l’undici in campo e torna al 3-4-2-1: Desplanches; Nicolosi, Peda, Avena; Gyasi, Gomes, Ranocchia, Lund; Di Francesco, Brunori; Corona.
Formazione mescolata che chiama mercato, evidenziando la necessità di intervenire con l’acquisto di almeno due difensori. L’inesperienza paga e il 2-1 del Paradiso nasce dalla difficoltà fisica di Nicolosi di marcare e trattenere Rasic, che di testa buca il portiere dell’Under 21. Da segnalare, però, anche l’errore in mezzo al campo di Ranocchia, che ha innescato la ripartenza degli svizzeri.
La risposta non tarda ad arrivare. Bella combinazione sulla destra Gyasi-Gomes. Corona sempre pronto in area prova a sorprendere l’estremo difensore avversario, ma ad avere la meglio, alla fine, è il tap-in vincente di Di Francesco: 3-1. Il numero 7 oggi è apparso più sciolto e coinvolto nelle dinamiche del match. Pochi secondi dopo Peda lascia spazio per il giovane Squillacioti. L’ingresso dell’esterno destro, classe 2008, permette di testare anche la linea a 4, arretrando la posizione di Lund.
Ma il grande protagonista di giornata è ancora uno: Giacomo Corona. Smarcatura, tocchi di prima, imponenza fisica, controllo efficace e tiro potente. Il numero 31 vuole tutte le attenzioni di mister Inzaghi, senza nascondere la volontà di volersi ritagliare a tutti i costi un “posticino” di peso nel reparto offensivo rosanero. La ciliegina sulla torta arriva al settantaduesimo, per l’incornata valida del 4-1. A mettere il sigillo finale del 5-1 è Brunori.