Emergenza Minori: il quadro generale
La relazione si apre con una premessa sull’”Emergenza Minori”, descrivendo le condizioni preoccupanti in cui spesso si trova la presa in carico dei minori e delineando le direzioni di intervento. L’azione della Garante si è concentrata sulle disfunzionalità che hanno generato fenomeni sociali di “Emergenza Minori”, spesso in linea con le tendenze nazionali, analizzando sia le risorse che le opportunità presenti nel territorio.
L’obiettivo è promuovere nelle Istituzioni un approccio di incoraggiamento e sostegno per gestire questa emergenza, unendo la risposta ai bisogni dei minori con il rigore e il senso del limite. Un aspetto fondamentale è abituare i giovani a gestire le frustrazioni, tollerare i “No!” e assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Il modello di intervento adottato è di tipo “ecologico”, focalizzando le iniziative non solo sui minori, ma anche sugli adulti e sui contesti di vita, con l’obiettivo di rafforzare capacità e competenze (approccio “strengthening”). La popolazione minorile totale a Palermo al 31 dicembre 2024 è di 104.023 minori, con una leggera prevalenza di soggetti di sesso maschile.
La crisi di natalità e la dispersione scolastica

Il primo effetto della crisi di natalità si coglie nella riduzione della popolazione dei minori (da 0 a 18 anni) che sono 104.023 rispetto ai 106.000 circa del 2023. A conferma di una tendenza già rilevata, si tratta in prevalenza di soggetti maschili. Oltre a una contrazione delle classi scolastiche il garante prevede un’onda lunga che “travolgerà a breve l’intero sistema scolastico, con la conseguente contrazione di numerosi posti di lavoro“.
Contemporaneamente, si registra una crescita esponenziale delle richieste di certificazione di disabilità alla NPIA (6% in più, dati ISTAT) per disturbi dello neurosviluppo, adattamento, spettro autistico, e malattie rare. Molte di queste richieste, tuttavia, non sarebbero pertinenti e potrebbero essere gestite con approcci educativi e trattamenti psicoeducativi, contribuendo a saturare le liste d’attesa dei servizi sanitari.

La relazione sottolinea anche l’insufficienza dei nidi, sebbene vengano evidenziati gli sforzi dell’Assessorato Istruzione e Formazione per avviare nuove strutture e raddoppiare i posti disponibili grazie a risorse economiche e accordi Pubblico-Privato. Vengono ricordati anche i casi di abbandono di neonati e i ritardi nell’inserimento in strutture dedicate. Un’importante direttiva sindacale riguarda l’applicazione delle sentenze per le registrazioni dei bambini con omogenitorialità, che la Garante apprezza.
Sono evidenziati anche fenomeni legati alla scarsa informazione sulla sessualità e ai disturbi della nutrizione, con la Sicilia che mostra una tendenza crescente in quest’ultimo ambito. Un dato preoccupante riguarda la vaccinazione HPV, dove la Sicilia è “fanalino di coda” in Italia con percentuali del 23,07% per le ragazze e 19,17% per i ragazzi.
Per promuovere la natalità, si propone l’ideazione di “Buone Pratiche di Sistema anticipatorie” e non solo iniziative frammentate. A tal proposito, è stato presentato il “Progetto Natalità In Sicurezza a Palermo (NISP)”, coinvolgendo tutte le Aziende Sanitarie, le scuole e il Terzo Settore.
Il disagio dei minori (6-18 anni): “Un intreccio catastrofico tra droga e alcol”

Si evidenzia l’aumento delle dipendenze da sostanze, con un incremento nell’uso di crack e abuso di alcol tra i 12 e i 14 anni, senza distinzione di status socioeconomico.

Nel territorio della Procura minorile (comprende Palermo, Trapani e Agrigento) i casi di violenza sui minori sono raddoppiati in 4 anni: da 525 nel 2021 a 932 nel 2024.
Viene inoltre sottolineata la violenza agita dai giovani stessi nei confronti della Comunità, con 504 minori responsabili di reati nel territorio della Procura dei Minorenni nel 2024, portando il totale dei sottoposti a misure restrittive a 1357.
Tra le problematiche emergenti, si menzionano il cyberbullismo, un fenomeno diffuso in Sicilia e anche a Palermo , e l‘uso disfunzionale della rete, spesso terreno fertile per la pedopornografia.
Particolare attenzione è dedicata alle forme di ritiro sociale, evolutesi spesso negli “Hikikomori”, un fenomeno con caratteristiche diverse per sesso ed età, per il quale sono state riscontrate difficoltà nell’esecutività di un protocollo di presa in carico e riabilitazione.
La relazione sottolinea anche la condizione dei giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) tra i 15 e 29 anni, numerosi a Palermo, e la mancanza di connessione tra scuola e formazione professionale per definire interventi efficaci contro la dispersione scolastica.
Iniziative e proposte del garante
Nel 2024, la Garante ha promosso diverse iniziative, tra cui corsi di formazione sul “maltrattamento omissivo della competenza genitoriale” (Child Neglect Assessment), e ha collaborato con numerose scuole in progetti specifici.
La relazione evidenzia “criticità” come la mancata sicurezza dei minori nelle Istituzioni, l’edilizia scolastica precaria, la difficoltà dei percorsi adottivi e l’assenza di psicologi nei pronti soccorso pediatrici. Viene sottolineata la scarsa numerosità degli operatori psicopedagogici e la “farraginosità” dell’esecutività dei servizi, che rallenta una presa in carico efficace.
Nonostante le problematiche, la relazione identifica “opportunità” come le Reti di Comunità, il nuovo rapporto Pubblico-Privato per il potenziamento dei servizi nei nidi e l’impegno dei “decisori” politici.
La Garante esprime la volontà di collaborare con l’Amministrazione per la stesura di un “Progetto Infanzia e Adolescenza” che funga da sfondo integratore per la programmazione cittadina.
Questo progetto dovrebbe basarsi su criteri quali la trasversalità e non sovrapponibilità degli interventi, la prossimità e territorialità, la fattibilità e sostenibilità, il coinvolgimento degli adulti (formazione operatori, supporto genitorialità) e l’individuazione di specifiche tipologie di azione (cura, prevenzione, promozione). Rimarcando l’imprescindibilità del monitoraggio rigoroso e la necessità di trasformare le iniziative in “Buone Pratiche di Sistema”.
Le informazioni presentate nella relazione della Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Palermo sono state raccolte da diverse fonti:
- la popolazione minorile totale è basata su rilevazioni demografiche comunali. Dati cruciali come le richieste di certificazione di disabilità e le tendenze della natalità fanno riferimento a dati ISTAT;
- i numeri relativi ai casi di violenza sui minori e ai reati giovanili sono attinti direttamente dai registri della Procura minorile. Le osservazioni sui bambini che hanno ingerito stupefacenti provengono dai dati degli ospedali pediatrici;
- l’indice di evasione dell’obbligo formativo e le percentuali di vaccinazione HPV sono basati su dati specifici sulla popolazione scolastica e confronti nazionali.