Tommaso Di Giovanni nel marzo del 2019 è stato arrestato nell’operazione “Atena”, con l’accusa di aver diretto, insieme ai fratelli, il “mandamento mafioso di Porta Nuova”, ed è stato condannato in via definitiva a 15 anni e 6 mesi di reclusione. In passato è stato arrestato anche nell’ambito delle operazioni di servizio denominate “Perseo” e “Pedro”. Gli sono stati confiscati beni per 700 mila euro.
Nicolò Testa è stato arrestato nel 2015 nell’operazione “Panta Rei” con l’accusa di aver retto la “famiglia mafiosa di Bagheria”, condannato in primo e secondo grado a 13 anni e 6 mesi di reclusione. Sarebbe stato interessato nella gestione della latitanza di Bernardo Provenzano. Nel giugno del 2022 era tornato in libertà. Il provvedimento di confisca irrevocabile riguarda beni per circa 800 mila euro.