“Mare bene comune. Tutti i cittadini-consumatori hanno diritto di accedervi gratuitamente con i loro familiari, trovare refrigerio nel periodo estivo, fare attività sportiva e motoria o poter passeggiare e ammirare senza alcun impedimento. Non è solo un problema di costi per i servizi di sdraio, ombrelloni“.
A dichiararlo è il presidente provinciale di Federconsumatori Palermo, Giuseppe Lo Bello.
“Il mare, come l’aria che respiriamo, va garantito a tutti e soprattutto a chi non può permettersi di aggiungere altri costi a quelli del caro vita. Il reddito medio pro capite in Sicilia, sia da lavoro dipendente che da pensioni, è mediamente il 35% in meno del centro-nord Italia. Tenuto conto dell’inflazione, del caro energia, luce, gas, assicurazione obbligatoria, acqua, TARI e ticket sanitari, etc., i palermitani sono tartassati e impossibilitati ad arrivare a fine mese pagando tutti e tutto“.
Adesso gli si toglie anche l’accesso al mare e alle spiagge, bene comune? Chi deve vigilare perché ciò non avvenga?
1) I comuni devono garantire l’accesso. Quanti di questi accessi al mare sono chiusi o inaccessibili perché in stato di abbandono? Peggio, quanti sono stati recintati dai privati? I comuni debbono garantire gli accessi puliti al mare e spiagge pulite e attrezzate di cestini porta rifiuti, così come i bagnanti non devono sporcare o abbandonarli.
2) La capitaneria di porto e la Guardia costiera debbono vigilare affinchè il mare sia fruibile, sicuro e libero da speculazioni o occupazioni illegittime, nel rispetto delle norme vigenti.
“Il proliferare di lidi privati, peraltro con concessione a canone basso, ribadisce Giuseppe Lo Bello, “che in pochi mesi fanno profitti come un anno di lavoro, ha fatto sì che i più poveri siano stati “espropriati senza indennizzo sia dalle spiagge che dal mare” e in più il caro spiaggia ha compromesso parte del turismo balneare in Sicilia. I cittadini consumatori non sono portafogli da svuotare ma cittadini da rispettare. Va garantita loro la dignità e i propri diritti. Chiediamo a tutti i comuni della fascia costiera, la Guardia costiera e al Prefetto di far rispettare le leggi dello Stato italiano e le direttive europee. I diritti di cittadinanza, anche se si è poveri, non sono alienabili. I più bisognosi vanno tutelati a maggior ragione”.