E’ cominciata la celebrazione dei funerali di Pippo Baudo nel santuario di Militello Val di Catania. Tanta gente sta assistendo alle esequie dai maxi schermi allestiti all’esterno della chiesa.
Per l’ultimo saluto a Pippo Baudo, duemila persone provenienti da ogni parte della Sicilia, ma non solo, hanno gremito la piazza Santa Maria della Stella, a Militello Val di Catania, per assistere al funerale dell’artista celebrato in una chiesa piena in ogni angolo. Tanta la commozione dentro e fuori il santuario per l’abbraccio collettivo.
Centinaia di persone hanno assistito in piazza Santa Maria della Stella dal maxi schermo che è stato allestito all’esterno della Chiesa. La Protezione civile sta distribuendo bottigliette d’acqua.
Un carabiniere in alta uniforme, che si trovava sul sagrato, si è sentito male ed è stato trasferito in ambulanza in ospedale.
Nei balconi dei palazzi sono stati srotolati striscioni dedicati all’illustre concittadino, molto legato alla sua terra di Sicilia e dove aveva chiesto di essere seppellito. I figli Alessandro e Tiziana in prima fila, assieme ai nipoti dell’artista, a Dina Minna, storica assistente, e ai tanti amici, tra personaggi del mondo dello spettacolo e persone con le quali Baudo ha condiviso i momenti privati.
Tanti i rappresentanti delle istituzioni seduti in chiesa, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro Adolfo Urso, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il governatore della Sicilia Renato Schifani, il presidente dell’Assemblea siciliana Gaetano Galvagno. Di Baudo è stato ricordato il profilo dell’artista e soprattutto quello umano, con il suo senso grande di giustizia e le parole pronunciate contro la mafia, che per vendetta fece saltare in aria la sua villa ad Acireale.
Dopo l’omelia, il corteo funebre che accompagna la bara di Pippo Baudo ha lasciato piazza di Santa Maria della Stella a Militello Val di Catania. I figli Tiziana e Alessandro, i nipoti, l’assistente Dina sono dietro il carro funebre che porterà il feretro nel cimitero comunale, dove Baudo verrà tumulato nella cappella di famiglia così come disposto nelle stesse volontà testamentarie del presentatore.
Un lunghissimo applauso ha accompagnato la bara del presentatore che veniva portata fuori dalla chiesa. E gli applausi si sono ripetuti da parte delle oltre 2000 persone presenti in piazza.
Le parole di Monsignor Pieri e don Giulio Albanese
“Carissimo Pippo, noi ti auguriamo di splendere come stella non soltanto nel firmamento degli uomini, come già avvenne, ma tanto luminoso anche e soprattutto in quello di Dio. E nel firmamento di Dio, ce lo vogliamo ricordare, si splende solo per l’amore operoso e concreto che abbiamo vissuto. Tutto il resto passa e si dissolve come pula al vento, perché solo l’amore resta ed è per sempre”. Queste le parole del vescovo della Diocesi di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, pronunciate in memoria di Pippo Baudo, aprendo la celebrazione delle esequie nel santuario di Militello Val di Catania.
”Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo (e lui, come sapete, ne ha avuto tanto) non basta a riempire il cuore. Il successo non basta a rendere felici! Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo”. Così don Giulio Albanese, padre spirituale di Pippo Baudo, nell’omelia nel corso delle esequie nel santuario di Militello Val di Catania.
“Pippo ha sì conosciuto il favore del pubblico e la gioia di entrare, con garbo e competenza, nelle case di milioni di italiani. Ma al di là dei programmi e degli applausi, ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, di dare spazio a tanti artisti e di custodire rapporti sinceri. Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore”, aggiunge don Giulio Albanese.
“Ricordiamo anche coloro che gli sono stati accanto con dedizione e fedeltà: in particolare la sua assistente Dina che in questi mesi, anni di malattia è stata il suo vero angelo custode – ha sottolineato – Ricordiamo poi anche i tanti amici, concittadini di Militello, colleghi, artisti e persone del mondo dello spettacolo che oggi ne piangono la scomparsa: possano custodire non solo il ricordo dei successi, ma soprattutto la testimonianza di umanità, generosità e passione che Pippo ha lasciato in loro”.
I messaggi di cordoglio

“Quando ho sentito parlare di lui la prima volta avevo nove anni, abitavo in Sicilia, e mio cugino Mario che organizzava la festa della matricola a Paternò, parlando con mio fratello disse ‘dobbiamo invitare a presentare uno spettacolo Pippo Baudo, farà strada’. Sentii quel nome quando avevo nove anni, poi lo hanno imparato tutti gli italiani”. Lo ha dichiarato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prima di entrare nella chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, per i funerali di Pippo Baudo.

“Credo che oggi ricordiamo la persona. Fino a poco fa abbiamo ricordato il grande artista, quello che è stato definito giustamente il gigante dello spettacolo, della cultura, perché per me Pippo Baudo è stato un grande uomo di cultura”. Lo ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, prima di entrare nella chiesa della Madonna della stella a Militello Val di Catania per i funerali di Baudo.
“Oggi siamo qui, in mezzo alla sua gente, nel suo paese che lui amava tanto – aggiunge il sottosegretario che era in veste di rappresentante del Governo – cui era molto legato. Siamo qui per ricordare, stringerci intorno alla sua famiglia e a lui come persona, perché poi alla fine a volte il personaggio schiaccia la persona e noi oggi siamo qua per Pippo, non per Pippo Baudo. Credo che qui ci sia la sua gente: lui per questa comunità ha fatto tantissimo, ha portato il nome di Militello nel mondo. Credo che oggi sia giusto che la sua gente gli si stringa intorno e si stringa intorno alla sua famiglia”

“Secondo me lui voleva questo: aveva espresso il desiderio di ritornare dove era nato e quindi la gente è qui per omaggiarlo. Ma soprattutto è la festa di Pippo oggi. Vediamola così”. Lo ha detto Gigi D’Alessio prima di entrare nella chiesa di Santa Maria della Stella ai funerali di Pippo Baudo. “Ho 25 anni di ricordi. Mi mancheranno i consigli, il padre che ti dice qui hai fatto bene, qui mi raccomando, stai attento quando fai questa cosa. Cioè Pippo era il timbro sul passaporto. Una volta che ti mettevano il timbro potevi andare dappertutto. I più grandi artisti da Giorgia a Ramazzotti da Fiorello alla Pausini, a me devono tanto a lui”.

“Sono stato qui nel 1974. Pippo voleva che venissi a cantare nel suo Paese. La mia risposta è stata strapositiva. Ed oggi vivo una tripla emozione perchè ripercorro le tante cose che abbiamo fatto insieme …”. Lo ha detto Al Bano prima di entrare nella chiesa di Santa Maria della Stella per i funerali di Pippo Baudo interrompendo la frase perchè in lacrime.
-
Dina Minna “E’ stato incredibile, un affetto incredibile, in autostrada la gente ci superava e gli mandava i baci, una cosa che noi non ci aspettavamo”. Lo dice Dina Minna storica assistente di Pippo Baudo, al suo fianco per 36 anni. Riservata, non gestiva solo l’agenda degli appuntamenti del presentatore, ma l’intera giornata. “Il momento più emozionante – aggiunge – è stata la traghettata, l’ultima traghettata verso la sua Sicilia. Ieri sera ho incontrato persone che venivano dalla Svizzera” tutti gli hanno rivolto “grande affetto”.

“La sua Rai gli ha reso l’omaggio che meritava, con l’amore e la dedizione che solo questa azienda sa mettere nei momenti che contano, quando il racconto della tv diventa racconto collettivo. Dalla notizia della morte, sabato sera, in poche ore, la Rai ha saputo ricordare Pippo Baudo con edizioni straordinarie, cambi di palinsesto televisivi e radiofonici, dirette, speciali, video evocativi sui social, copertura web”. Così l’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi in una nota.
“In una notte, nel Teatro delle Vittorie, nel luogo dove Pippo ha scritto alcune delle pagine memorabili della nostra tv, è stata allestita la camera ardente che non è stata solo il luogo che avrebbe accolto le sue spoglie, ma un viaggio multimediale attraverso la sua carriera e attraverso il nostro immaginario. Perché la Rai era la sua casa e lui ha fatto della Rai la casa degli italiani. La famiglia di Pippo Baudo mi ha chiesto di rivolgere a tutti voi – ha sottolineato Rossi – il ringraziamento più sincero per l’affetto e l’amore mostrati. Io aggiungo il mio per il grande lavoro fatto: a quelli che hanno interrotto le loro ferie per esserci e per dare una mano, a quelli che l’hanno fatto da remoto, a quelli che non si sono risparmiati perché tutto fosse misurato e perfetto. Uscire di scena nei tempi giusti è un gesto artistico e Pippo Baudo, come ha ricordato qualcuno, l’ha fatto di sabato sera in prima serata, come si addice ai grandi personaggi dello spettacolo”.
“La Rai ha risposto allestendo per lui un palcoscenico di commiato commovente per accompagnarlo nella memoria della nostra Nazione”, ha concluso Giampaolo Rossi.