“Non può esserci spazio per persone come Gianfranco Miccichè“: parole vergate su post Facebook appena qualche giorno fa da Luigi Sunseri, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, inquilino di Sala d’Ercole di cui si fa un gran parlare in questi ultimi mesi come possibile candidato alla Presidenza della Regione siciliana per i pentastellati. Raggiunto da ilSicilia.it dopo le parole di Giancarlo Cancelleri all’Ansa: “Dialogo con Forza Italia? La base operativa è il gruppo parlamentare dell’Ars. Il capogruppo Giovanni Di Caro ha le carte in regola per portare avanti le azioni di dialogo, decide lui assieme al gruppo se parlare con Gianfranco Micciché oppure no. Non abbiamo preclusioni nella discussione con i moderati, ma certamente con chi sta al tavolo del governo Musumeci non è possibile. Col Pd invece la strada per un’alleanza è concreta e genuina“.
Cancelleri dice da una parte che si può dialogare con i moderati, dall’altra mette il freno alle ‘trattative’ con chi sostiene il governo Musumeci: che, però, sono anche i moderati, Forza Italia in primis. “In Sicilia siamo solo noi, il Pd e Fava a fare opposizione al governo Musumeci – dice Sunseri – Una Sicilia completamente opposta a Musumeci e alla maggioranza di governo“. E poi sottolinea come la precisazione di Cancelleri per cui sarà il gruppo a Sala d’Ercole, con il capogruppo Giovanni Di Caro che deciderà insieme al gruppo, sono superflue: “Mi pare che succeda da tutte le parti così“.
E d’altronde, sempre nel post del 21 aprile, affermava: “Non possono esistere i personalismi, le correnti interne, le simpatie e le antipatie. Esiste solo una ragione: il bene di questa terra. Ed è attorno a questa che bisogna delineare il perimetro dentro il quale muoversi“. Insomma, Sunseri ribadisce qual è il campo di azione del M5S. “E’ chiaro che ognuno ha le proprie idee e le proprie propensioni – dice a ilSicilia.it – ma se vogliamo proporci come alternativa al governo regionale dobbiamo partire dai programmi. Vogliamo proporci come alternativa a Musumeci e al governo regionale? Bene, partiamo con il capire cosa ci tiene insieme cosa vogliamo fare per i prossimi cinque o dieci anni in Sicilia“. E sull’ipotesi di un ‘modello Draghi in Siciia scandisce: “Le scelte a Roma non ricadono direttamente nell’Isola“.