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Violenza su minori: arrestato sacerdote nell’ennese

martedì 27 Aprile 2021
prete

Un sacerdote delle Diocesi di Piazza Armerina è stato arrestato dalla quadra mobile di Enna per violenza sessuale e atti sessuali con minorenni commessi quando era seminarista e anche dopo la sua ordinazione. La Procura gli contesta l’aggravante dell’aver approfittato delle presunte vittime a lui affidate per ragioni di istruzione ed educazione alla religione cattolica.

Il Gip, accogliendo la richiesta del procuratore Massimo Palmeri e dei sostituti Stefania Leonte e Orazio Longo, ha emesso un’ordinanza agli arresti domiciliari. Le indagini erano stata avviate lo scorso dicembre dopo la denuncia di un giovane alla squadra mobile.

Sono tre le presunte vittime, all’epoca dei fatti tutti minorenni, del sacerdote della Diocesi di Piazza Armerina posto agli arresti domiciliari dal Gip di Enna eseguito dalla polizia a Ferrara dove il prete si è trasferito. Sono un giovane che avrebbe subito violenza sessuale e altri due ragazzini vittime di abusi.

Il primo caso è emerso dopo la denuncia della vittima alla squadra mobile di Enna, gli altri due durante le indagini. Per questo la Procura di Enna ha lanciato un appello “invitando le eventuali altre presunte vittime a denunciare”. Il giovane, nella sua denuncia, ha raccontato di violenze subite tra il 2009 ed il 2013, da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20 anni. La Procura ha delegato le indagini alla squadra mobile che ha svolto attività tecnica, sentendo decine di persone informate sui fatti, trovando elementi di riscontro alla ricostruzione della vittima.

Diversi potenziali testimoni da anni non vivono più ad Enna per studio o lavoro e sono stati sentiti da personale delle squadre mobili di varie Questure d’Italia. Oltre a intercettazioni ed alle tecniche investigative di tipo tradizionale, la polizia ha effettuato perquisizioni domiciliari e accertamenti informatici alla ricerca di elementi di prova. Grazie al prezioso lavoro della Polizia Postale i contenuti dei numerosi supporti di memoria, computer e telefono cellulare sono stati sequestrati, duplicati da un consulente tecnico nominato dalla Procura e analizzati dalla squadra mobile di Enna.

E questo, secondo l’accusa, ha permesso agli investigatori di trovare ulteriori riscontri al racconto del denunciante. Durante le indagini sono emerse nuove ipotesi di reato, abusi, che sarebbero stati commessi dal sacerdote nei confronti di altri due minorenni, nei confronti dei quali l’indagato ha svolto ruolo di guida spirituale. La Procura di Enna “non esclude che possano esserci altre potenziali vittime” e ha rivolto loro “un appello” invitandoli a “denunciare alla polizia quanto eventualmente subito“.

La mia dolorosa storia sia la testimonianza che anche dopo dodici anni dalle violenze si può denunciare”,lo dice il giovane che, con il suo esposto alla polizia, ha dato lo spunto all’avvio dell’inchiesta della Procura della di Enna e che oggi ha portato all’arresto, ai domiciliari, nel seminario di Ferrara, di don Giuseppe Rugolo, per violenza sessuale e abusi su minorenni.

“La Squadra Mobile di Enna e in particolare il suo dirigente, Nino Ciavola, che ha accolto la mia denuncia – aggiunge il giovane – hanno fatto un lavoro eccezionale riscontrando, insieme alla Procura, tutte le cose che io avevo raccontato. Invito chi ha subito abusi a denunciare, un atto che impone coraggio, ma che ti rimette in pace con te stesso“.

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