Turismo, crisi idrica, sanità e scuola. Di questi e di altri argomenti ilSicilia.it ha discusso con Salvatore Gallo, sindaco di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa.
Palazzolo Acreide è una città barocca del Val di Noto, nominata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2002. Situata nel cuore dei Monti Iblei a circa 45 km da Siracusa, rappresenta una delle tappe imperdibili per gli itinerari turistici nella Sicilia sudorientale.
Turismo e cultura
“Un turismo variegato che poi nel resto dell’anno si trasforma in turismo lento ma costante“.
E’ un territorio che punta soprattutto al turismo gastronomico. “Non c’è un sabato o una domenica dove i ristoranti non siano sold out. Abbiamo circa 30 ristoranti, che in un comune di 8.000 abitanti sono tanti, offriamo una gastronomia qualitativa, un punto di attrazione”.
Palazzolo è un paese che viene dall’antichità, e come tale possiede un teatro greco, luogo dove ogni anno vengono organizzate della manifestazioni, dal mese di maggio si parte con il teatro classico dei giovani, che “ospita circa 3.000 giovani da tutto il mondo, e poi da maggio fino a settembre offriamo una serie di rappresentazioni e di eventi”.
Eventi dove storia e cultura fa da padrona.
Ma le feste tradizionali sono da sempre le protagoniste. “Abbiamo voluto distinguere gli eventi da piazza da quelli che si svolgono nel teatro greco. Eventi fondamentali sono quelli religiosi, le feste tradizionali. Quella di San Paolo, di San Sebastiano, dell’Addolorata e di San Michele, sono le particolarità del nostro paese“.
“Mentre in altri territori si stanno ripescando in questo momento le antiche tradizioni, da noi ci sono sempre state e sono pilastri fondanti, l’intero anno viene scandito da queste feste“.
Il caro vacanze e il caro-voli, stanno però frenando il flusso turistico negli ultimi tempi. Ma Palazzolo Acreide e tutto il territorio del Siracusano non si lasciano abbattere. “Il flusso turistico porta un ritorno per l’economia locale. Tutto ciò si riversa sui ristoranti, sui bar, sulle pizzerie. La Sicilia con più o meno difficoltà regge. La provincia di Siracusa ha acquistato negli ultimi anni tantissima attrattività. In provincia la gente ha avuto l’imbarazzo della scelta, Palazzolo, Noto, Avola, Canicattini Bagni”.
Agricoltura e industrializzazione
Sono fonte di spopolamento e di desertificazione delle zone interne, ci dice il sindaco Gallo, e “oggi la Sicilia vive un momento nel quale la politica deve riflettere profondamente su quello che dovrà essere la svolta. Non una politica del mordi e fuggi, di proclami, ma serve una programmazione che comprenda i prossimi vent’anni, trent’anni“.
Poli industriali che hanno dato tanto a livello economico ma che “hanno tolto altrettanto a livello di salute, di ecologia. Bisogna pensare a bonificare le aree e restituirle alla natura, a dare un’industria meno invadente e meno inquinante“.
Il chiaro grido d’allarme sull’abbandono delle zone interne, collinari e montane della Sicilia è stato anche in passato un tema che ha fatto da protagonista.
L’assenza del presidio umano sta contribuendo all’aumento del dissesto idrogeologico e delle alluvioni, aggravando il calo demografico nelle comunità rurali.
Crisi idrica
La crisi idrica non ha aiutato a deviare da questa tendenza, anzi. “A Palazzolo Acreide non abbiamo mai avuto problemi di acqua, è un paese montano, ma già da un paio di anni purtroppo stiamo assistendo a problemi nelle falde, che si sono abbassate terribilmente“. Da questo proviene la richiesta di aiuto di tutto il territorio siciliano. “Non possiamo aspettare che il buon Dio ci dia la pioggia e si vadano a riempire quei bacini naturali che ci sono sottoterra. I molti anni di siccità sono stati un campanello d’allarme profondo, che hanno causato l’abbassamento delle falde e la poca pioggia caduta non è stata sufficiente. La crisi idrica va affrontata, ma con un programma serio, con un programma lungimirante“.
Siamo circondati dal mare. Un’isola non può avere questi problemi. “Una terra come la Sicilia deve prevenire, fornendosi di dissalatori che portino l’acqua con delle condutture fino alle aree più interne, non si tratta di distanze abissali, bisogna pensare a delle alternative, progettarle e poi realizzarle“.
Strade
“Dobbiamo frenare lo spopolamento, perché questo è dato drammatico che porta, di conseguenza, ad altri problemi direttamente connessi“. Uno è quello sanitario, l’altro è scolastico.
Sanità e scuola
“Perché la gente dovrebbe trasferirsi in un territorio dove mancano questi due servizi essenziali?“
“Abbiamo un patrimonio immobiliare immenso a Palazzolo Acreide, un patrimonio che si sta svuotando piano piano, perchè in un territorio dove manca la guardia medica nessuno vuole starci. In provincia di Siracusa aspettiamo il nuovo ospedale da circa trent’anni“.
E le scuole? “Quando c’è una legge che ti toglie la possibilità di formare classi se non si arriva a un tot di studenti, è finita. E’ una cosa gravissima. Le famiglie di conseguenza sono costrette a lasciare quel luogo e spostarsi nel capoluogo di provincia“.
La nostra Isola ha grandi territori, pieni di cultura e di tradizioni, “ma mancano interventi legislativi di caratura importante per salvare e azionare l’inversione di tendenza. Tutto ciò si perde, rischiamo di perderlo”.
I temi importanti sono la scuola e la sanità, “questi fari non si devono e non si possono mai spegnere, in tutto la Sicilia ma soprattutto nelle aree interne. In Sicilia ci sono dei ritardi immensi, in tutti i campi. Ci deve essere un lavoro strutturale, questa è l’unica soluzione“.