“I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta sono i primi interlocutori delle famiglie e dei cittadini, conoscono bene il territorio e intercettano i bisogni di salute. Possono diventare vere e proprie antenne di prevenzione, aiutando a riconoscere precocemente i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari e croniche, fornendo informazioni sugli stili di vita e facilitando il collegamento con scuole e istituzioni nei casi di maggiore fragilità”.
Lo ha detto Eliana Tripodo, referente, con Giuseppe Ruggeri, di un progetto sulla prevenzione promosso dall’Asp di Messina e rivolto a medici di famiglia e pediatri di libera scelta. L’iniziativa è stata promossa dal direttore generale, Giuseppe Cuccì, e dalla direzione strategica per diffondere la cultura della prevenzione e contrastare le disuguaglianze, garantendo il diritto alla salute di tutti, soprattutto dei più vulnerabili.
Tripodo ha anche illustrato il progetto PL11, nato nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 che, ha spiegato, ha “l’obiettivo di promuovere la salute nei luoghi di vita e di lavoro, in particolare nelle scuole e negli istituti penitenziari” cercando di “coinvolge diversi attori: medici, insegnanti, operatori penitenziari e amministratori, in un’ottica di collaborazione intersettoriale e multidisciplinare, che costituisce già un grande valore”.
E’ stata anche richiamata la “necessità di una visione One Health, che riconosce l’inscindibile legame tra salute umana, ambiente, relazioni sociali ed educazione” perché “non si può più pensare alla salute come un bene isolato dal contesto in cui viviamo: i recenti dati sui suicidi in carcere sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare”.
“Con PL11 mettiamo la prevenzione al centro – ha detto Cuccì – meno infarti e tumori diagnosticati tardi, più salute per la comunità messinese. La prima cura è la prevenzione: stili di vita sani, screening e vaccinazioni fanno la differenza. Screening oncologici e valutazione del rischio cardiovascolare, vicini a casa e senza barriere. Nessuno resti indietro: portiamo la prevenzione nelle aree interne con unità mobili e orari ampliati. Con dati e telemedicina intercettiamo il rischio prima che diventi malattia. Con il Progetto PL11 investiamo sulla prevenzione: rafforziamo gli screening oncologici e la valutazione del rischio cardiovascolare per ridurre mortalità evitabile e diagnosi tardive. La prevenzione è un patto di comunità: Asp, medici di famiglia, pediatri, farmacie, scuole, Comuni e terzo settore lavorano insieme per salute ed equità”.




