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Nell'isola prevista un'annata promettente

Vendemmia, atteso +8% rispetto al 2024: Italia leader mondiale per produzione di vino, Sicilia tra le prime cinque regioni

lunedì 15 Settembre 2025
uva vino vendemmia

Il report annuale sulle previsioni vendemmiali 2025, frutto della collaborazione tra Assoenologi, Unione Italiana Vini (UIV) e ISMEA, delinea un quadro complessivo positivo per il “vigneto Italia”.

uva vino vendemmiaNonostante le incertezze climatiche, l’annata si prospetta equilibrata, con una produzione stimata di 47 milioni di ettolitri, segnando un notevole +8% rispetto all’anno precedente. Questo dato riporta la produzione in linea con la media recente, dopo due annate particolarmente scarse con uve in salute che promettono un 2025 molto buono o ottimo in quasi tutte le aree.

La raccolta conferma il primato mondiale produttivo dell’ltalia, seguita nella classifica globale da Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri).

Per la produzione atteso un incremento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, e volumi riportati in linea con la media dopo due annate particolarmente scarse.
A una vendemmia stimata di 47,4 milioni di ettolitri si aggiungeranno verosimilmente circa 37 milioni di ettolitri di vino in cantina. Lungo la penisola, stando sempre alle previsioni presentate questa mattina, le buone riserve idriche accumulate durante l’inverno, una primavera mite e un’estate anticipata ma altalenante hanno favorito una vendemmia anticipata in molte aree e con una distribuzione temporale che si preannuncia lunga, soprattutto al Sud.
L’analisi agronomica lascia poi intravedere vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud.
LA PRESENTAZIONE DEI DATI SULLE PREVISIONI VENDEMMIALI 2025 IN ITALIA

Alla conferenza stampa hanno preso la parola Riccardo Cotarella (Assoenologi), che ha sottolineato le differenze climatiche tra Nord e Sud e la centralità del ruolo tecnico degli enologi; Sergio Marchi (Ismea), che ha evidenziato i progressi produttivi, in particolare al Mezzogiorno, e il sostegno delle politiche pubbliche; Lamberto Frescobaldi (UIV), che ha avvertito sul rischio di eccesso di offerta e sulla necessità di riforme normative; Ignacio Sánchez Recarte (CEEV), che ha richiamato l’attenzione sui dazi USA e sulle tensioni del commercio internazionale; e Matteo Zoppas (Agenzia ICE), che ha illustrato le strategie di promozione e diversificazione sui mercati esteri

La qualità delle uve, secondo il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, si preannuncia “molto buona, in alcune zone addirittura eccellente”.
“La vendemmia 2025 registra risultati ampiamente positivi – osserva il direttore generale di Ismea Sergio Marchi – sia in termini di quantità che di qualità, con un andamento confermato anche dalle stime regionali e da una crescita particolarmente significativa nel Mezzogiorno, dove si registrano aumenti a doppia cifra. E il governo ha sostenuto con convinzione il settore vitivinicolo attraverso ingenti investimenti in promozione e importanti stanziamenti sui contratti di filiera, di cui Ismea è soggetto attuatore”.    
“Brindiamo – è l’invito del presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi – a un’annata qualitativamente eccellente, ma non per le quantità. Alle attuali condizioni di mercato, sarà difficile garantire la giusta remunerazione alla filiera con una vendemmia da 47,4 milioni di ettolitri a cui si aggiungeranno verosimilmente circa 37 milioni di ettolitri di vino in cantina. Ci troviamo a fare i conti con difficoltà che non riguardano solo l’Italia, ma tutti i Paesi produttori. La qualità del nostro vino è indiscussa, ma anche il buono, se è troppo, fa perdere valore al comparto. In questo momento storico proponiamo di rivedere gli schemi produttivi, a partire dall’impianto legislativo del Testo Unico, con l’obiettivo di attivare un sistema a fisarmonica del nostro potenziale, che sia in grado di aprirsi o comprimersi a seconda delle dinamiche di mercato. Proprio sul trade si gioca la partita decisiva, che auspichiamo possa passare da una campagna di promozione straordinaria, a regia pubblico-privata, negli Usa e sui mercati più promettenti”.
Per Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), l’associazione che rappresenta le aziende vinicole europee nell’industria e nel commercio di vino a livello Ue “si prevede che la vendemmia 2025 sarà lievissimamente più abbondante rispetto al 2024. Mentre la Spagna si trova ad affrontare un raccolto più leggero a causa di eventi climatici, ciò sarà compensato dai raccolti in aumento in Italia ed in Francia, nonostante l’estirpazione in alcune regioni francese. Quest’anno, tuttavia, le preoccupazioni non sono state guidate solo dalle previsioni meteorologiche. La politica commerciale, e in particolare le recenti notizie sulle tariffe statunitensi, è diventata una questione centrale per la sostenibilità a lungo termine del settore”.

L’andamento della vendemmia 2025, regione per regione

L’incremento produttivo atteso per questa vendemmia si distribuisce, nelle stime presentate oggi al ministero dell’Agricoltura da Assoenologi, Ismea e Uiv (Unione italiana vini), in modo tutt’altro che omogeneo lungo la Penisola.
A spingere la crescita è sicuramente il Sud, dove il raccolto registra un balzo a due cifre (+19%) – trainata dalla performance della Puglia (+17%) – grazie alla disponibilità idrica accumulata in primavera che ha consentito ai vigneti delle regioni meridionali di reagire bene alle ondate di caldo di giugno e agosto.
uva vino vendemmia vigneti

La campagna è stata caratterizzata da condizioni climatiche variabili. L’abbondanza di piogge in autunno e in inverno ha garantito buone riserve idriche, ponendo le basi per un’annata positiva. Una primavera mite e piovosa, tuttavia, ha aumentato la pressione fitosanitaria, in particolare per la peronospora, richiedendo un’attenta gestione agronomica.

Le successive ondate di calore estive, alternate a rovesci, hanno imposto una gestione meticolosa dei vigneti, ma non hanno compromesso la sanità generale delle uve. Le escursioni termiche di fine agosto si sono rivelate cruciali, favorendo una buona maturazione fenolica e un potenziale aromatico che preannuncia vini di alta qualità:

  • Nord: Vini freschi e longevi.
  • Centro: Profili netti ed equilibrati.
  • Sud: Rossi di struttura e carattere.
Dati regionali
Aumenta la produzione, anche se con quantità più contenute, anche il Settentrione, che vede nel Nord Ovest (+8%) la Lombardia in netta ripresa, con un +15% sullo scorso anno ma ancora a -8% rispetto alla produzione media 2020-2024. Risulta complessivamente in aumento anche la produzione dei vigneti del Nord Est (+3%), dove un’estate altalenante è stata preceduta da una primavera abbondantemente piovosa, che ha richiesto una gestione attenta delle fitopatie. In ordine, il Friuli-Venezia Giulia mette a segno l’incremento maggiore (+10%), seguito dal Trentino-Alto Adige (+9%) e Veneto (+2%), con una crescita molto limitata a fronte di un’annata 2024 in linea con la media del quinquennio. Stabile l’Emilia-Romagna, divisa tra gli incrementi della Romagna e i cali, soprattutto nel peso delle uve, in Emilia. Negativo, infine, il segno del Centro (-3%), dove le performance di Umbria (+10%), Marche (+18%) e Lazio (+5%) non riescono a compensare la perdita della Toscana (-13%), fisiologica dopo un 2024 veramente abbondante.
Sul fronte della classifica regionale, con quasi 12 milioni di ettolitri e una quota di un quarto del raccolto made in Italy, il Veneto si conferma la principale regione produttiva italiana, seguita da Puglia e Emilia-Romagna, rispettivamente al 19% e 15%, per un totale complessivo del podio pari al 59% della produzione nazionale. Seguono nella top5 Sicilia e Abruzzo, che fanno scivolare Piemonte e Toscana al sesto e settimo posto della lista.
uva vino vendemmia

Vendemmia promettente in Sicilia per qualità e quantità

Dopo due annate consecutive caratterizzate da emergenze fitosanitarie, stress climatici e idrici, la vendemmia 2025 in Sicilia si prospetta promettente sotto il profilo qualitativo e quantitativo secondo quanto emerge dalle stime Ismea-Uiv-Assoenologi con dati regioni e Masaf.
L’inverno è stato più generoso rispetto agli ultimi anni sotto in termini di precipitazioni, permettendo uno sviluppo della vite regolare. Il ripristino delle riserve idriche e la sapienza degli agricoltori nella lavorazione dei suoli, ha permesso di evitare stress idrici e difficoltà soprattutto nella fase finale di maturazione delle uve. L’andamento climatico favorevole, proseguito anche nel periodo primaverile, ha permesso l’ottenimento di uno stato fitosanitario delle uve migliore rispetto agli ultimi anni.
Qualche problematica, legata maggiormente alla presenza della cicalina che, soprattutto nella fascia costiera, ha compromesso chioma e piante di alcuni vigneti, rendendo difficile la corretta maturazione tecnologica delle uve.
sicilia-vino
Le temperature miti hanno rallentato la maturazione delle uve, ma hanno favorito una maturazione equilibrata e uniforme rendendo ottimali le caratteristiche organolettiche dei grappoli, con un rinvio della raccolta di circa una settimana rispetto agli ultimi anni, rimanendo comunque la regione che ha dato il via al periodo vendemmiale in Italia, partendo, nella provincia di Trapani, a fine luglio, con la raccolta di Pinot Grigio, Chardonnay e Viognier, utilizzati anche per le produzioni spumantistiche.
La vendemmia, considerando la regione nella sua interezza, sarà anche la più lunga, completandosi approssimativamente nel giro di cento giorni.

Prezzi e Mercato: I Cambiamenti nei Consumi 📉

 

Il report evidenzia un quadro di mercato più articolato, con un cambiamento nei modelli di consumo sia in Italia che all’estero. La campagna 2024/2025 si è chiusa con un lieve incremento dei prezzi totali del vino (+1%).

Questo dato, tuttavia, nasconde differenze significative tra i segmenti:

  • Vini da tavola: +4%, trainati dai bianchi.
  • Vini DOC-DOCG: -2%, a causa di una flessione dei rossi.
  • Vini IGT: +1%, equamente distribuito tra bianchi e rossi.

 

vino, cantine, botti

La domanda interna, in particolare nel settore della Grande Distribuzione, mostra una progressione degli acquisti di bollicine.

Sul fronte estero, la domanda ha mantenuto i valori raggiunti nel 2024, pur registrando un leggero calo nei volumi (-4%), con incrementi per i vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e una riduzione per i vini comuni.

 

FONTE E NOTA METODOLOGICA: REPORT_PREVISIONI-VENDEMMIALI-2025

L’indagine si basa su una metodologia armonizzata sviluppata da Assoenologi, Unione Italiana Vini (UIV) e ISMEA, con il contributo del MASAF e delle Regioni.

Nello specifico, la tabella dei dati di produzione riporta come fonti:

  • Agea per i dati dal 2019 al 2024.
  • Assoenologi, ISMEA e UIV, in collaborazione con il MASAF e le Regioni, per la stima del 2025

 

 

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