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Le grane: polizia municipale ed ispettori ambientali

Il centrosinistra all’attacco di Lagalla, gli affondi che stoppano il piano triennale

sabato 13 Settembre 2025
Giuseppe Todaro, Giulio Tantillo, Roberto Lagalla e Pietro Alongi

Il telefono del sindaco Roberto Lagalla avrà squillato spesso nelle ultime ore. Dall’altra parte della “cornetta” c’erano sia i suoi assessori che alcuni capigruppo di maggioranza. Gli strascichi della seduta sul piano triennale delle opere pubbliche risultano difficili da superare. L’ostruzionismo del centrosinistra e dei gruppi civico ha sortito gli effetti sperati per le opposizioni. Accordo d’aula saltato e seduta rinviata alla prossima settimana. A fornire terreno fertile all’agone politico sono state le vicende relative agli straordinari della polizia municipale e allo stallo sul rinnovo degli ispettori ambientali.

Le minacce al ragioniere generale

Sul primo punto, da più fronti di Palazzo Comitini è arrivata la ferma condanna rispetto alle minacce che sarebbero state pronunciate da alcuni componenti dei vigili urbani nei confronti del ragioniere generale Bohuslav Basile, assente ieri in aula proprio durante la seduta del piano triennale. Dal centrosinistra e dalle anime civiche fuori dalla maggioranza è arrivato un coro unanime: “vogliamo il sindaco in aula“. Ma del primo cittadino a Sala Martorana non si è vista traccia. Ciò complice la linea messa in campo dal centrodestra, la quale ha subordinato la relazione sull’episodio dell’ex Rettore all’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. Ma, visto il clima che regnava in aula nella seduta di ieri, tale passaggio è risultato impossibile.

Il mancato rinnovo dell’ordinanza sugli ispettori ambientali

Tutta a casa quindi. Ma mentre gli esponenti di Sala Martorana si stavano recando alle proprie abitazioni per godersi il weekend, dal fronte progressista è arrivata l’altra stilettata. Un affondo che non sorprende visto che fra i corridoi di Palazzo Comitini qualcuno aveva già annunciato di voler porre la questione. Il riferimento è al mancato rinnovo dell’ordinanza sindacale relativa agli ispettori ambientali. Figure che, per stessa ammissione del sindaco Roberto Lagalla, si sono rivelate un’arma vincente nella lotta agli incivili che abbandonano i rifiuti sui marciapiedi del capoluogo siciliano.

Sono oltre 2500 le contravvenzioni elevate. Un gettito non di poco conto per le casse di Palazzo delle Aquile, vincolate al piano di riequilibrio. Ma, riferiscono i ben informati del Consiglio Comunale, sarebbe proprio l’accordo con lo Stato a costituire un problema rispetto all’ulteriore rinnovo di queste figure. Ciò, ovviamente, in attesa che l’aula consiliare esiti il regolamento rifiuti, da anni all’ordine del giorno ma mai votato. Una vicenda, quella degli ispettori ambientali, su cui il centrosinistra e il gruppo “Oso” fanno muro e chiede risposte proprio al primo cittadino.

Dalle prime informazioni raccolte, sembrerebbe che il Ragioniere Generale, in qualità di garante degli equilibri di bilancio e della tenuta del piano di riequilibrio del Comune, abbia inviato al Capo Area dell’Ambiente una nota riservata evidenziando criticità che, se non superate, impedirebbero la proroga dell’ordinanza. Ancora una volta il sindaco e la sua Giunta dimostrano incapacità di governo e assenza di visione amministrativa: non solo non sono in grado di garantire la continuità di un servizio fondamentale, ma rischiano di lasciare la città senza controlli, se non quelli garantiti dalla polizia municipale, proprio mentre si avviano nuovi step di estensione della raccolta differenziata“.

La campagna elettorale si avvicina, stallo sul piano triennale

Toni tesi, quasi incandescenti. D’altro canto, non c’è da stupirsi. Mancano meno di due anni alle prossime elezioni. E più si ci avvicina all’appuntamento elettorale del 2027, più il dibattito politico si farà calzante. La conseguenza di tutto questo nell’immediato presente è che l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche è slittata.

Fatto che ha mandato su tutte le furie diversi capigruppo di maggioranza. Fra questi l’esponenti di punta di FdI a Sala Martorana Giuseppe Milazzo. L’europarlamentare ha rimproverato alle opposizioni il mancato rispetto degli accordi d’aula presi durante la seduta di giovedì da parte delle opposizioni. Il patto sarebbe stato quello di garantire un confronto sereno con gli assessori chiamati in causa dall’atto. Fra questi figuravano Pietro Alongi, Aristide Tamajo e Maurizio Carta. Tutti presenti ieri in aula. Solo che, nonostante la buona volontà degli esponenti della Giunta, il sopracitato agone politico ha reso impossibile ogni forma di dialogo. Almeno fino alla prossima settimana.

La questione posta da Forza Italia

Ma c’è chi, al tramonto della seduta di ieri, si “stupisce” della fretta del resto della maggioranza. E’ l’ex capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo. “Oggi, quasi come in un copione già scritto, si è deciso che le responsabilità del ritardo siano tutte degli uffici e degli assessori. Una lettura che condivido solo in parte: gli uffici, in questa circostanza, c’entrano poco. Alcuni assessori, invece, hanno responsabilità precise, ma fermarsi a questo è riduttivo. Gli assessori sapevano che il tempo scorreva inesorabile: potevano e dovevano sollecitare il Sindaco, chiedere una riunione di maggioranza, imprimere un’accelerazione. Anche perché, diciamolo chiaramente, riunioni di maggioranza ne sono state convocate per motivi assai meno urgenti di questo. La scusa dell’impossibilità organizzativa, dunque, non regge“.

Il Consiglio comunale, dal canto suo, non è esente da colpe – ha aggiunto Inzerillo -. Tutti sanno, e io l’ho ripetuto più volte, che l’approvazione del Piano Triennale è il primo passo per sbloccare opere fondamentali per la città. Eppure si è preferito temporeggiare, attendere, rinviare, non si sa bene chi o cosa. Non finisce qui: ritengo responsabili, e non da oggi, anche i capigruppo di maggioranza e il Presidente del Consiglio comunale. Il loro compito, forse dimenticato, è dettare l’agenda politica e amministrativa della città. Invece, nelle ultime settimane, si sono calendarizzati atti privi di reale urgenza, mentre quelli decisivi restavano chiusi in un cassetto“. Parole che faranno sicuramente riflettere alcuni esponenti di maggioranza.

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