Ad aprire ieri il fuoco sui pescatori siciliani sarebbe stata la “Ubari 660”, una delle motovedette donate dall’Italia alla Libia nel 2018 per catturare e deportare i migranti.
Un paradosso incredibile, che a portato al ferimento di Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio Aliseo di Mazara del Vallo.
In pratica, un mezzo italiano sarebbe stato usate contro gli italiani, in quel tratto di mare Mediterraneo, a rischio per la “guerra del pesce”.
La Ubari 660 era una motovedetta della Guardia di Finanza italiana che nel 2018 (quando erano ministri Minniti e Salvini) era stata donata alla Libia per il controllo dei migranti, in base agli accordi Italia-Libia. In realtà ieri avrebbe sparato ai tre pescherecci italiani Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo.
Anche nel tweet della nostra Marina militare si riconosce la motovedetta libica: è la Ubari 660.
#naveLibeccio in assistenza ai pescherecci italiani Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo avvicinati da motovedetta libica nelle acque della Tripolitania.
Motopesca in sicurezza. Assistenza sanitaria fornita al comandante del M/P Aliseo, ora in buono stato di salute. #MarinaMilitare pic.twitter.com/pJRBLl5AcL— Marina Militare (@ItalianNavy) May 6, 2021