Una folla silenziosa e commossa ha riempito la Cattedrale di Trapani per l’ultimo saluto al piccolo Alessandro, il bambino di dieci anni morto dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione al quinto piano.
All’uscita del feretro, decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo. A celebrare il rito funebre è stato il vescovo Pietro Maria Fragnelli, che nelle sue parole ha invitato alla preghiera e alla speranza, pur di fronte a una perdita che “nessuno può spiegare”.
Presenti familiari, amici, insegnanti, compagni di scuola e molti cittadini che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia in un abbraccio collettivo. La tragedia risale a venerdì pomeriggio: un volo dal quinto piano, la corsa disperata all’ospedale Sant’Antonio Abate, poi il trasferimento al “Di Cristina” di Palermo.
Giorni di angoscia, di attese e di preghiere, fino alla notizia che ha spento ogni speranza, lasciando Trapani immersa nel lutto. I medici hanno fatto tutto il possibile, ma le ferite erano troppo gravi. Alessandro, che aveva un disturbo dello spettro autistico, si è spento, lasciando un vuoto profondo. Durante la funzione, le maestre e le terapiste Aba hanno voluto ricordarlo: “Ci hai insegnato la pazienza”, “Sei stato un dono”, “Grazie per il tuo sorriso dolce”.
Frasi che hanno commosso tutti i presenti. Al termine della cerimonia, un lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro.



