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Benefici e curiosità

Castagne siciliane, il comfort food autunnale tra leggenda e tradizione

martedì 28 Ottobre 2025

Un albero divenuto leggenda “il castagno dei 100 cavalli”

Riconosciuto e tutelato fin dal 1745 dall’Unesco e precisamente dall’Ordine Patrimoniale per la conservazione de’ meravigliosi alberi nel bosco del Carpineto sopra la città di Mascali, l’albero delle castagne di Sant’Alfio, la cui età è stimata in oltre 3000 anni, è conosciuto all’anagrafe anche come “castagno dei 100 cavalli”. Si narra infatti che proprio sotto la sua folta chioma (il cui diametro stimato è di oltre 100 metri) la principessa d’Aragona trovò riparo con i suoi 100 cavalieri, durante una battuta di caccia. Nel 2021 è stato addirittura eletto albero italiano dell’anno e si è posizionato al quarto posto al concorso “European tree of the year 2022”. La maestosità di questo castagno insieme ad una moltitudine di altri esemplari anche molto grandi come il “castagno della nave o di Sant’Agata” raccontano di un territorio diventato anche celebre per la raccolta delle castagne creando attrazione turistica e una fitta rete di tradizioni e prodotti agroalimentari di pregio. Il territorio in questione è il versante orientale dell’Etna, ricco di biodiversità grazie ai suoli fertili offerti dal vulcano. Destreggiandoci infatti sulla castanicoltura d’eccellenza, si scopre che la Sicilia, pur non essendo la regione italiana di spicco per la coltivazione delle castagne, vanta comunque delle varietà autoctone che si distinguono per pezzatura, sapore e consistenza.

Le varietà siciliane più apprezzate e i territori dove scoprirle

Tra le varietà più apprezzate si trova in bella vista proprio la “castagna dell’Etna o Nuciddara”senza dubbio la più celebre e pregiata. Coltivata sulle pendici del maestoso vulcano, in terreni ricchi appunto di minerali, questa castagna si distingue per la sua forma tondeggiante, la buccia lucida e il sapore dolce e aromatico, con una polpa bianca e farinosa. Accanto alla “Nuciddara” si trovano altre varietà come la castagna di San Fratello “Tortoricese”, tipica dei Nebrodi, di dimensioni medio-grandi e dalla forma ellittica e un sapore dolce e delicato. Vi è anche la castagna di Mezzojuso (o “Nzisa”): coltivata nell’entroterra palermitano, questa varietà si caratterizza per la sua forma irregolare, la buccia sottile e il sapore dolce e intenso. Infine vi sono tutte le altre varietà locali diffuse in diverse aree geografiche dell’isola, che pur risultando meno diffuse, sono altrettanto interessanti, testimoniando la ricchezza del patrimonio castanicolo siciliano. Parlando più nel dettaglio di territori, di sicuro la zona pedemontana dell’Etna sul versante nordorientale (Linguaglossa, Sant’Alfio e Milo) offre la varietà siciliana più apprezzata tra scorci paesaggistici mozzafiato e la secolarità che trasudano gli stessi alberi. Insomma un bosco secolare di castagni che fa da gancio col passato e offre spunti meditativi di un certo spessore. I monti Nebrodi e Peloritani, dal canto loro sono catene montuose ideali per la raccolta delle castagne. Da non tralasciare è l’entroterra palermitano con i suoi sentieri e gli scorci prospettici molto pittoreschi, che fanno da cornice per la raccolta della sopraccitata “Nzisa”.

Eventi enogastronomici e prodotti tipici

Il mese di Ottobre è quello cruciale per gli eventi dedicati alla castagna, si citano quindi la sagra della castagna di Antillo (paesino della valle di Agrò nel messinese), quella della castagna di Montagnareale (piccolo borgo dei Nebrodi), quella della castagna di San Salvatore di Fitalia (paesino dei Nebrodi) e quella della castagna di Mezzojuso (paesino del palermitano). Inoltre si cita anche la festa del castagno di Trecastagni (paese che fa parte del parco dell’Etna). Tutti questi eventi sottolineano la centralità del frutto autunnale per antonomasia, la castagna appunto, declinato nelle sue forme classiche, tra cui spicca il pregiato miele di castagno. Degna di essere menzionata è la sagra del miele di Zafferana Etnea con uno dei suoi cavalli di battaglia, per l’appunto il miele di castagno.

Ricette tipiche

Quella della castagna è un abitudine che sa di autunno, dei primi freddi che hanno bisogno di essere riscaldati dai fumi avvolgenti delle caldarroste, tra foglie cadenti e voglia di appagare uno sfizio invasi da smog e concerti di clacson. A Palermo c’è ancora una via che si chiama “Via dei Calderai” (da caldu, i calderari erano coloro che lavoravano esposti a grandi temperature) una via storica costellata da tante botteghe di abili fabbri, i cosiddetti artigiani del ferro, i quali realizzano per lo più prodotti inerenti il settore alimentare. Tra un utensile e l’altro, entrando in questa via, non è difficile lasciarsi risucchiare da un inedito slalom, quello tra i fornelli metallici e cilindrici usati da generazioni, per arrostire le castagne e venderle agli angoli delle strade. Accanto alle caldarroste, che si possono preparare anche tra le mure domestiche con la padella apposita (bucherellata), ci sono due dolci a dettare legge nel panorama delle leccornie italiane e transnazionali: “il famigerato dolce monte bianco o alla francese mont blanc e il castagnaccio”. Il primo, tipico della Valle d’Aosta e diffuso anche in Piemonte e Lombardia, è composto da pan di Spagna, panna montata, crema di castagne (marroni) e marrons glacès (castagne candite). Il secondo “il castagnaccio” tipico della cucina appenninica di stampo contadino, conosciuto già nel cinquecento, fa parte dell’autentica cucina rurale circolare. Infatti oggi il castagnaccio è un dolce che si prepara con aggiunta di zucchero, pinoli e uvetta ma un tempo era una preparazione ibrida e meno zuccherata così da sostituirsi al pane, quando era la farina di grano a scarseggiare.

Benefici e curiosità

Inserire il consumo di castagna nella propria dieta può risultare decisamente una mossa vincente. E’ curioso infatti apprendere che, sebbene ci si trovi di fronte ad un frutto secco di base calorico, la castagna è una fonte naturale di carboidrati complessi a lento assorbimento, che forniscono energia in modo graduale e costante, evitando picchi glicemici improvvisi. La loro ricchezza in fibre contribuisce alla regolarità intestinale e favorisce il senso di sazietà, risultando utile in regimi di controllo del peso. La ricca presenza di potassio, vitamina C e antiossidanti aiuta a contrastare lo stress ossidativo e a supportare il sistema cardiovascolare. Alla luce di questi benefici, ci sono studi che invitano al consumo moderato di castagne, soprattutto se integrato in una dieta mediterranea, per favorire il benessere metabolico generale. Tirando le somme, la castagna è a gran voce un frutto da rivalutare, che se da un lato fornisce quel caldo conforto nelle uggiose giornate autunnali, dall’altro si veste da valido alleato per le diete di tutti i giorni.

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