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Crescita e competitività delle Pmi del Mezzogiorno: il fondo Cresci al Sud

martedì 11 Maggio 2021

Il Fondo Cresci al Sud acquisisce partecipazioni, prevalentemente di minoranza, nel capitale di rischio delle Piccole e Medie Imprese aventi sede legale e operativa nelle 8 regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Il fondo è stato istituito con Legge di Bilancio 2020, con una dote complessiva di 250 milioni di euro (150 milioni per il 2020, 100 milioni per il 2021) a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014-2020, di cui all’articolo 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (“Fondo Sviluppo e Coesione”).

La gestione del fondo è affidata a INVITALIA.

COSA FINANZIA

Il fondo finanzia progetti di sviluppo e crescita dimensionale, anche attraverso processi di acquisizione ed aggregazione.

Principali obiettivi del Fondo Cresci al Sud: sostenere la crescita dimensionale e la competitività delle PMI del Mezzogiorno; accrescere le competenze degli imprenditori in tema di governance, finanza straordinaria, acquisizioni, gestione del passaggio generazionale, contribuendo alla trasformazione più opportuna e utile al percorso di crescita dell’impresa; instaurare una partnership tra la proprietà/management e INVITALIA finalizzata alla creazione di valore per tutti gli azionisti, con un piano di sviluppo condiviso; stimolare le operazioni di private equity nelle regioni del Sud Italia, normalmente poco presidiate dai Fondi di Private Equity.

Principali caratteristiche delle aziende target: numero di dipendenti inferiore a 250; valore della produzione non inferiore a 10 milioni di euro; fatturato non superiore a 50 milioni di euro o totale attivo non superiore a 43 milioni di euro; sede legale e operativa nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; virtuosità in termini di fondamentali economico-finanziari, posizionamento di mercato, vantaggio competitivo, potenziale di sviluppo sia per linee interne che per linee esterne. Sono altresì ammessi investimenti in società di nuova costituzione purché derivanti dallo scorporo o aggregazione di attività già esistenti, ferma restando la soglia minima di ricavi delle vendite e delle prestazioni per tali attività scorporate o frutto dell’aggregazione di almeno 5 milioni di euro.

Sono esclusi interventi a favore di imprese che siano in stato di crisi o soggette a procedure concorsuali, o nell’ambito e in esecuzione di piani di risanamento o di accordi di ristrutturazione dei debiti.

COME FUNZIONA

INVITALIA, con le risorse del Fondo, effettua investimenti diretti aventi ad oggetto i seguenti strumenti finanziari:

azioni, quote e, in generale, titoli rappresentativi del capitale di rischio; obbligazioni emesse dalle medesime società e/o altre forme di supporto finanziario, alle quali sono di norma associati diritti di conversione, totale, in azioni o quote del capitale della società finanziata, a condizioni prefissate; altri strumenti finanziari partecipativi ai quali sono di norma associati diritti di conversione totale in azioni o quote del capitale della società emittente e/o diritti di acquisto o di sottoscrizione di azioni o quote del capitale (warrants) della società finanziata o delle società da questa partecipate o a questa partecipanti; qualsiasi altro strumento o titolo che permetta di acquisire gli strumenti finanziari indicati nei punti precedenti; contratti di opzione per l’acquisto e/o la sottoscrizione degli strumenti finanziari indicati nei punti precedenti.

Il ticket delle operazioni di investimento è  indicativamente compreso in un range di 1 e 10 milioni di euro, fermo restando che l’importo di ciascun investimento sarà non superiore al 15% della dotazione del fondo.

INVITALIA opera investendo le risorse finanziarie del fondo unitamente e contestualmente a investitori privati indipendenti che contribuiscono all’investimento per almeno il 50% delle risorse previste.

La durata degli investimenti diretti è indicativamente pari a 5 anni, anche al fine di consentire il conseguimento degli obiettivi previsti dal piano di sviluppo condiviso.

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