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L'intervista de ilSicilia.it

Missione Speranza e Carità, in esclusiva l’intervista a Don Pino: “Facciamo chiarezza su alcune vicende”

giovedì 20 Novembre 2025

Don Pino Vitrano, mai rimasti in silenzio. La nostra realtà è un presidio indispensabile per Palermo. Cosa c’è da chiarire?

“Negli ultimi giorni la vicenda del presunto debito della Missione di Speranza e Carità nei confronti dell’AMAP ha occupato le cronache locali, sollevando interrogativi e alimentando ricostruzioni poco aderenti alla realtà. Una narrazione che mi ha spinto, in quanto responsabile della Missione fondata da fratel Biagio Conte, a offrire chiarimenti approfonditi e a ribadire il ruolo sociale, umano e istituzionale che questa realtà continua a svolgere in città”.

Don Pino Vitrano

Fratel Biagio non cercava visibilità: parlava con le istituzioni e agiva con la forza del silenzio. 

“È opportuno ricordare che fratel Biagio, di fronte ai problemi, non cercava i riflettori dei giornali. Lui dialogava con le istituzioni. Quando non otteneva risposte, ricorreva alla sua forma di testimonianza più radicale: lo sciopero della fame.
Per questo stupisce leggere che la Missione sarebbe rimasta muta davanti al rischio di pignoramenti. È una rappresentazione falsa e ingiusta: non siamo mai rimasti in silenzio e non lo faremo mai, soprattutto quando ci sono di mezzo i diritti dei poveri”.

 

I consumi non tornano: abbiamo scritto ad AMAP. L’acqua delle cucine non spiega i numeri. Cosa ne pensa?

“Al centro della polemica c’è stata la questione dei consumi idrici addebitati alla Missione. Abbiamo scritto formalmente all’AMAP, spiega don Pino, perché i numeri che ci vengono imputati non sono compatibili con i nostri reali utilizzi. Chi vive e opera nelle nostre comunità lo sa bene: ogni risorsa viene usata con attenzione, senza sprechi. La nostra è una realtà che combatte ogni giorno per far quadrare conti sempre più fragili. Non potremmo permetterci leggerezze, e non ne abbiamo mai avute”.

Amap Palermo
Amap Palermo

 

Una rete di solidarietà che sostiene interi quartieri

La Missione non è soltanto un luogo di accoglienza. È un organismo complesso che da decenni sostiene parte delle periferie più fragili del capoluogo siciliano.
“La gente forse non immagina, prosegue don Pino, che il nostro lavoro non si limita alla gestione delle strutture interne e alla cura degli ospiti. Ogni giorno aiutiamo famiglie dei quartieri Brancaccio, Sperone e di altre zone difficili della città, dove permangono sacche di povertà che quasi non trovano voce.
Distribuiamo cibo, aiutiamo a pagare bollette e piccoli affitti, forniamo bombole del gas per evitare che famiglie intere restino senza possibilità di cucinare o riscaldarsi. Per molte persone siamo un approdo sicuro, spesso l’unico punto di riferimento. Questo servizio lo svolgiamo in silenzio, senza burocrazia, con lo spirito di accoglienza che fratel Biagio ci ha trasmesso”.

I conti non quadrano. È vero: non quadrano perché le risorse non bastano?

“Di fronte alle insinuazioni sul presunto disordine amministrativo, voglio puntualizzare alcune cose. Qualcuno ha scritto che “qualcosa non quadra”. È vero: non quadrano i conti, perché ogni anno le necessità aumentano e i fondi che ci vengono assegnati non sono sufficienti. Ma questo non significa che ci sia opacità. Anzi: pubblichiamo annualmente i nostri bilanci in maniera trasparente, sul nostro sito, affinché chiunque possa consultarli. La trasparenza per noi non è un obbligo, è un dovere morale verso la città e verso i poveri che serviamo”.

 

Ringraziamenti a istituzioni e cittadini?

Una città, Palermo, che non ci lascia soli. Nonostante le difficoltà, la Missione continua a trovare sostegno in molte istituzioni locali.
“Desidero ringraziare, afferma don Pino, il Presidente della Regione Renato Schifani, che da sempre dimostra vicinanza alla nostra realtà; il Sindaco Roberto Lagalla e diversi rappresentanti politici che hanno manifestato disponibilità a individuare una soluzione strutturata per garantire stabilità alla Missione. E il mio grazie va in particolare anche ai cittadini, alle associazioni, ai benefattori di tutta la Sicilia e ai volontari che ogni giorno, spesso in silenzio, contribuiscono al nostro lavoro. Senza di loro, molte delle nostre attività non sarebbero possibili”.

Un presidio sociale e umano che Palermo non può perdere

La Missione di Speranza e Carità ha una storia lunga più di trent’anni, radicata nei valori di accoglienza, sobrietà e solidarietà incarnati da fratel Biagio Conte.

“Senza nulla togliere al lavoro prezioso delle altre associazioni palermitane, sottolinea don Pino, la nostra Missione rappresenta oggi un presidio unico per estensione, continuità e capacità di accoglienza. Da noi non servono burocrazie o moduli: si accoglie, e basta. Chi è davvero in difficoltà trova una porta aperta. È ciò che fratel Biagio ha sempre voluto, ed è ciò che continueremo a fare finché potremo”.

Nelle parole di don Pino emerge anche un monito: “Dopo la morte di fratel Biagio, conclude, sono aumentati i giudizi e le critiche di molti “ben pensanti”. Ma la Missione continua a percorrere la strada tracciata da lui, con gli stessi problemi di allora e con gli stessi valori di sempre.
La Missione non appartiene a me né ai volontari: appartiene a tutti, perché rappresenta la parte migliore della Palermo solidale, della Palermo che non abbandona. E una città come la nostra non può permettersi di perdere una realtà così necessaria”

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