Un fantino avrebbe dato fuoco a un cavallo a Pisa durante le operazioni di routine post-allenamento.
L’episodio e’ avvenuto mercoledì scorso, ma è stato reso noto ora dall’associazione Horse Angels Odv. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava eseguendo le consuete operazioni di detersione dal sudore che avvengono, in genere, pulendo il cavallo con una miscela composta da acqua e alcol, all’interno di una scuderia nell’ippodromo di San Rossore.
La miscela ha però preso fuoco quando il fantino ha usato un accendino per fumare una sigaretta. Da li’ la fiammata che ha causato al cavallo importanti ustioni sulla groppa.
Immediato l’intervento dei carabinieri forestali della stazione di San Rossore che stanno indagando per capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto doloso.
Il cavallo si è salvato, ha qualche esito da ustione, non è a rischio di perdere la vita ed è attualmente in cura, ma l’associazione animalista sostiene che, anche se “il cavallo si è salvato, non è un buon motivo secondo noi per non prendere provvedimenti”.
LA RICHIESTA
“Horse Angel- si legge ancora -, chiede al Direttore generale del dipartimento ippico presso il Mipaaf, Oreste Gerini, la radiazione del fantino e un’indagine per sapere se sono stati presi provvedimenti di denuncia per la giustizia ordinaria. Nel caso non fosse stato fatto, che chi di dover risponda sull’accaduto per le eventuali responsabilità”.
“In particolare – si legge – chiediamo che la Procura della Repubblica di Pisa sia informata dell’accadimento e possa partire anche un procedimento di giustizia ordinaria, non valutando che il mero disciplinare sportivo sia sufficiente a rispondere a questa azione indegna, che merita l’attenzione della magistratura, allo scopo che nulla del genere possa più ripetersi, a fronte di più episodi venuti alla cronaca di operatori della filiera del cavallo che percuotono i cavalli se questi non rispondono alle aspettative di allenamento o gara”.
“C’è un decreto attualmente in Italia – conclude la nota – il 36/2021 che vieta i metodi cruenti nell’addestramento di cavalli sportivi, ed è una legge dello stato, non un mero regolamento sportivo. Da cui è lo stato, e non solo un giudice sportivo, attraverso la magistratura, che deve analizzare quanto è successo e decidere nel merito se e come punire il comportamento del fantino e le responsabilità eventuali dell’accaduto”.