L’Urologia della fondazione Giglio di Cefalù, diretta da Francesco Curto, per il sesto anno consecutivo è il primo centro in Sicilia per la cura dei tumori maligni della prostata (prostatectomia radicale), e per il secondo anno dei tumori del rene e dell’ipertrofia prostatica benigna. Il dato emerge dal Programma nazionale esiti (PNE-2025) elaborato dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
Lo dice la Fondazione.
Sono stati 180 gli interventi di prostatectomia radicale eseguiti nel 2024 dall’equipe del dottor Curto con un notevole incremento di casi trattati rispetto ai 135 del 2023. Fra l’altro tutti effettuati con l’ausilio del robot Da Vinci con tecnica mininvasiva per garantire al paziente una ripresa più rapida e migliori risultati in termini di continenza urinaria e della funzione sessuale.
“E’ questo il frutto di uno straordinario lavoro di squadra – ha detto Francesco Curto – che vede in campo, ogni giorno, i nostri medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici e staff. Ringrazio – ha aggiunto Curto – i pazienti per la costante e immutata fiducia che ripongono nel nostro Istituto”.
La Fondazione Giglio guida la classifica degli ospedali siciliani anche per i tumori del rene con 98 casi trattati dall’urologia e un indice di mortalità a 30 giorni pari a zero su 253 pazienti operati nel triennio (2022-2024). “E’ il più basso indice – ha rilevato il dottore Curto – tra i centri ad alto volume di casi in Italia”. Curto ha ricordato che “presso la Fondazione Giglio vengono adottati i più moderni trattamenti quali: enucleazione con laser ad olmio della prostata, chirurgia robotica ed embolizzazione delle arterie prostatiche oltre alla comune resezione transuretrale con energia bipolare”.
“I dati Agenas – ha evidenziato il presidente Victor Mario Di Maria, esprimendo apprezzamento a nome del Cda per l’equipe di urologia – certificano ulteriormente il buon lavoro sin qui fatto per fornire una sanità di eccellenza ai nostri pazienti e di programmare il futuro sia valorizzando le professionalità esistenti che investendo su nuove tecnologie”.
“Un cosi alto volume di casi trattati dalla nostra urologia – ha aggiunto il direttore generale Giovanni Albano – ci permette, inoltre, di garantire una maggiore qualità e sicurezza delle cure”.
L’equipe di Urologia è composta, oltre che dal direttore Curto, da Salvatore Biancorosso (responsabile dell’unità semplice di endourologia) e dai dottori Giuseppe Coraci, Sonia Agiato, Andrea Alberti, Alessandro Guercio, Maria Karydi, Andrea Liaci, Piero Mannone, Mirko Pinelli e Domenico Lo Presti.




