Novak Djokovic sarà espulso dall’Australia. La Corte federale ha respinto il ricorso del tennista numero 1 al mondo.
Djokovic, che non è vaccinato, ha perso la battaglia per evitare l’espulsione dal Paese dopo che il governo ha annullato il suo visto per la seconda volta per motivi di salute pubblica.
I giudici della Corte federale hanno respinto all’unanimità il suo appello a rimanere per difendere il titolo all’Australian Open che si aprono domani.
“La decisione del tribunale è che la richiesta sia respinta con le spese legali a carico del tennista“, si legge nella sentenza giunta alla vigilia dell’inizio del torneo durante il quale il serbo avrebbe tentato il record del 21° titolo del Grande Slam.
Nel corso dell’udienza i tre giudici avevano ascoltato per diverse ore le argomentazioni del governo australiano, secondo il quale la presenza del numero uno del tennis mondiale, non vaccinato, rappresenterebbe un “rischio sanitario”. Gli avvocati del serbo avevano invece definito la decisione delle autorità “irrazionale” e “irragionevole”.
Sarà l’italiano Salvatore Caruso, 28 anni, di Avola (Siracusa) a giocare al primo turno degli Australian Open al posto di Novak Djokovic dopo che la Corte Federale ha respinto all’unanimità l’appello presentato dagli avvocati del campione serbo contro il ritiro del visto. Caruso, dunque è il cosiddetto ‘lucky loser’ cioè è stato ripescato dall’Atp per giocare al primo turno della competizione mentre il tennista serbo, numero 1 al mondo, dovrà lasciare l’Australia e non può partecipare agli Open al via domani.
“Sono estremamente deluso dalla decisione della Corte federale”. E’ il commento a caldo di Novak Djokovic che oggi si è visto annullare per la seconda volta il visto e dovrà lasciare l’Australia perdendo così la possibilità di giocare domani agli Open. “Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in merito alla mia partenza dal Paese”. “Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi“, ha aggiunto Djokovic in un comunicato affidato ai media. La decisione della Corte, “significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open”.
“Mi sento a disagio sul fatto che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per il torneo. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi e i miei compagni serbi per il vostro continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”, conclude.