Con l’istituzione del Giorno del ricordo, avvenuta nel 2004, la programmazione delle attività del Miur istituite dall’anno scolastico 2009/2010, sembra che ancora, nel 2020 non ci siano stati grossi cambiamenti nei programmi scolastiche e negli aggiornamenti dei libri di storia tanto che si sono svolte delle manifestazioni studentesche in protesta di questi non aggiornamenti.
“Rendiamo onore oggi, con questo presidio al liceo classico Garibaldi, a tutti quegli italiani di Istria fiume e Dalmazia, massacrati e gettati all’interno delle cavità carsiche, oppure costretti all’esilio, per via della terribile pulizia etnica voluta dal criminale Tito, che servendosi dei suoi boia, e con la complicità dei partigiani italiani, ha scritto una pagina tra le più drammatiche della storia d’Italia“, si legge nella nota stampa di Lotta Studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova.
“Per l’onore d’Italia e degli italiani morti a causa del loro sangue, conduciamo la nostra lotta. – continuano gli studenti – Ed a tutti quei patrioti che hanno amato profondamente la loro Patria, e per questo sono stati trucidati, giunga, oggi, il nostro gridò di battaglia!“
La Repubblica riconosce, nell’articolo 1 della legge 92 del 30 marzo 2004, che ” è favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio “, purtroppo diversi libri di storia, dopo oltre settanta anni, non sono stati adeguatamente aggiornati.
Il Miur, inoltre, ogni anno bandisce il concorso nazionale “10 febbraio”, rivolto a tutte le istituzioni scolastiche, volto a “promuovere l’educazione europea e la cittadinanza attiva e a sollecitare l’approfondimento della storia italiana attraverso una migliore conoscenza dei rapporti storici, geografici e culturali nell’area dell’Adriatico orientale” e proprio per i docenti, organizza un seminario nazionale sulle tematiche sovra citate.
Ma perché nel 2020 c’è ancora questa situazione? Perché alcuni docenti non approfondiscono l’argomento?
Inoltre, alcuni docenti di lettere si rifiutano di parlare di questa storia, o perché anche loro non sono state ben informati o perché la negano, in ogni modo, questa storia va insegnata.
Creare memoria storica e sensibilizzare i giovani sugli eventi del confine orientale italiano è importante per creare l’identità, perché la storia “siamo noi”, partendo dalle esperienze familiari, attraverso il racconto delle innumerevoli sofferenze individuali, delle vicende personali e delle memorie che racchiudiamo in noi e insegnarla senza pregiudizi stimola la riflessione e offrire le conoscenze appropriate per promuovere una cultura di pace fondata sul dialogo e il confronto sulle diverse narrazioni storiche e sul rispetto delle memorie.