Continuano i rientri di massa dei cittadini meridionali dal Nord Italia a seguito dell’emergenza coronavirus.
Una vera e propria corsa contro il tempo, quella andata in scena ieri sera alla stazione di Milano. Pieni sia il Milano-Siracusa-Palermo delle 20,10 che il Milano-Lecce delle 20,50. Nei giorni scorsi l’andazzo è stato più o meno lo stesso.
SENZA VOLI AEREI, L’UNICA OPZIONE RIMASTA E’ IL TRENO
Complice la chiusura dei voli diretti al Sud, gli “emigrati” sono costretti a ricorrere ai mezzi ferroviari. Una scelta che però lascia più di qualche perplessità, riferendosi anche al DPCM del 11 marzo sul coronavirus che ha limitato gli spostamenti ai soli casi lavorativi, di necessità, medici e di rientro al proprio domicilio/residenza.
Dubbi anche sulle condizioni igienico-sanitarie dei mezzi, visto che sui vagoni letto è davvero difficile mantenere la distanza di sicurezza di un metro. Senza contare il fatto che il personale ferroviario può contare su una dotazione di mascherine e guanti davvero limitata.
INTERVIENE L’ASSESSORE FALCONE
Sulla questione è intervenuto anche l’assessore della Regione Siciliana alle Infrastrutture, Marco Falcone.
“Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Mezzogiorno, un’emorragia che richiede divieti ancora più stringenti da Roma“.
“Lanciamo per questo un appello al Governo nazionale. Si blocchino in giornata i treni per il Sud per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, dal personale viaggiante fino ai cittadini delle Regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine“.
“Da ieri in Sicilia – ricorda Falcone – il Governo Musumeci ha dimezzato le corse degli autobus pubblici e privati e delle navi traghetto, sospendendo le linee non essenziali. Non escludiamo, per quanto di nostra competenza, un’ulteriore stretta“.