Fabio Granata, Presidente Associazione Articolo Nove, interviene sull’emergenza Coronavirus e in particolare sulle raffinerie petrolifere: «Pian piano e alla luce della grave emergenza si sta affermando con forza e rigore in Italia e in Sicilia un civilissimo “principio di precauzione” secondo il quale sono più importati la vita e la salute che il profitto delle imprese e l’economia. Questo principio sacrosanto deve però valere per ogni settore della società, senza eccezioni. Il Principio di precauzione deve valere quindi anche per le raffinerie petrolifere, che dovrebbero, in questo frangente, avvertire anche il dovere della solidarietà».
Granata, che è fra l’altro anche assessore alla Cultura a Siracusa, aggiunge: «Invece i grandi gruppi Industriali del Siracusano mentre non danno alcun contributo serio in termini di aiuti concreti e adeguati alla emergenza sanitaria, rimangono invece molto attivi e presenti nello scaricare miasmi in atmosfera, miasmi che certamente non contribuiscono al superamento di questa gravissima emergenza. Ritengo che tutto questo sia eticamente intollerabile, anche alla luce del fatto oggettivo – sostiene Granata – di quanto le raffinerie abbiano contribuito in termini di patologie pregresse in questi lunghi anni di presenza invasiva e in termini ambientali, sul territorio e nelle nostre Città. Le raffinerie dovrebbero quindi applicare il medesimo principio di precauzione, sospendendo la produzione come tutte le altre imprese e garantendo la salute dei propri lavoratori».
«Inoltre – prosegue – i grandi gruppi industriali dovrebbero avvertire il dovere di mettere a disposizione subito qualche milione di euro ( così come al nord stanno facendo i più importanti gruppi industriali e imprenditoriali ) finalizzati ad attrezzare a Siracusa l’ex Onp o il Rizza con altri preziosissimi posti di rianimazione, in una cornice salubre e facilmente adattabile e rigenerabile. Le rappresentanze Associative degli Industriali, nel frattempo, tacciono o pensano solo a scongiurare il fermo degli impianti in barba alla salute degli operai. Solo le Raffinerie continuano a ignorare il Principio di precauzione. Io ritengo che questo sia una vera vergogna sulla quale il Governo Nazionale e Regionale dovrebbero subito intervenire con rigore e autorevolezza».