“I 4,3 miliardi di euro promessi da Conte non sono che un anticipazione di cassa ai comuni, necessari a garantire i servizi essenziali comunali: trasporti, raccolta rifiuti, manutenzione strade, mense ed edilizia scolastica, il pagamento degli stipendi degli impiegati comunali, solo per fare qualche esempio.” Lo dichiara il capogruppo della Lega di Palermo, Igor Gelarda, insieme agli altri consiglieri Marianna Caronia, Alessandro Anello e Elio Ficarra.
“Si tratta cioè di somme che spettavano a Palermo, come a tute le altre città, a prescindere dal coronavirus. Non ci sono somme extra in questo decreto Conte, manco un euro, si tratta di un semplice anticipo di cassa – spiega la nota –. Per quanto riguarda invece i 400 milioni extra stanziati dalla protezione civile nazionale per l’emergenza, si tratta di una somma assolutamente insufficiente.
“Alla città di Palermo toccheranno circa 5 milioni di euro che possono sembrare una somma importante, ma che per la nostra città non bastano – continuano i quattro esponenti della Lega -. A conti fatti serviranno per sostenere circa 6.000 famiglie per appena 3 mesi. Cosa ottima, ma poco a fronte di un bisogno cittadino molto più vasto. L’ assessore alle attività sociali Mattina ha dichiarato che almeno 50 mila palermitani sono rimasti senza reddito a causa del coronavirus, e non percepiscono reddito di cittadinanza. Il rischio è che tanta gente resti senza aiuto, e comunque queste somme basteranno, anche per i beneficiari, solo per poche settimane”.
La Lega si chiede se il Sindaco Orlando, a fronte di una risposta insufficiente dei suoi alleati al governo nazionale, indosserà la divisa di sentinella di questo governo, come ha detto Conte per i Sindaci, pur sapendo che potrà garantire poco ai suoi cittadini e che rischia di non potere più a breve garantire i servizi essenziali alla città – concludono gli esponenti del Carroccio -. Oppure si ribellerà e finalmente prenderà le parti dei palermitani chiedendo maggiori aiuti a Conte. Sindaco Orlando se ci sei batti un colpo a favore dei palermitani. Fai sentire la tua autorevole voce anche a Roma”.