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Con l’hashtag #tatuatorisicilianiuniti è stata lanciata un’asta di beneficenza, “Tatuatori Siciliani Uniti” appunto, a sostegno della Protezione Civile Siciliana nella lotta al Covid-19.
L’iniziativa metterà all’asta, dalle ore 12,00 di domenica 5 aprile alle ore 20,00 di mercoledì 8 aprile, non tattoo propriamente detti, ovviamente, ma opere realizzate anche ad hoc durante la quarantena da decine di tatuatori professionisti siciliani.
Per visualizzare le produzioni degli artisti basterà cliccare sull’hashtag #tatuatorisicilianiuniti e, per prendere parte all’asta, scrivere la propria offerta nei commenti dello stesso post.
L’offerta parte da un minimo di 50 euro e potrà essere rilanciata ogni volta di 20 euro minimo.
Colui che si aggiudicherà ogni opera potrà procedere direttamente al bonifico sul conto corrente della Protezione Civile (IT65X0100003245515200006188 – Intestato a: Pr.R.Sicilia S.Att.0.630-639-20) con la causale: Donazione Emergenza Coronavirus; basterà poi inviare uno screenshot all’autore dell’opera che a fine pandemia, onde evitare sovraccarichi ai corrieri in questo momento, provvederà all’invio della stessa.
Alla call lanciata qualche giorno fa sul canale social Instagram hanno risposto, sottolineando la vicinanza alla propria terra, anche operatori siciliani che lavorano in paesi europei quali Londra o Spagna, ampliando significativamente il numero di adesioni.
L’idea è partita da Andrea Furci, originario di Furci Siculo in provincia di Messina, che organizza da anni la Catania Tattoo Convention e vive e lavora, da undici anni, a Londra.
Subito è stata condivisa e accolta dai colleghi siciliani tra i quali Michele Ruvolo, David Gomez, Sandro Stagnitta, Alessandro Florio, Pietro Rizzo, Nello Kaos, Claudio Romeo, Quattro e Aronne Motta, coinvolgendo, in pochi giorni, circa un centinaio di professionisti.
La particolarità, e la bellezza, dell’iniziativa, oltre al principale scopo di sostegno alla Protezione Civile siciliana, sta nel fatto che queste produzioni sono testimonianza concreta della ‘difficoltà’ che, attraverso la creatività, diventa stimolo e strumento di condivisione e partecipazione collettiva.
Come ci ha raccontato Sandro Stagnitta, cercando tra gli unici mezzi che ha rintracciato in casa, ha realizzato l’opera “Lontano dagli occhi, Lontano dal cuore” parafrasando il detto e contestualizzandolo nella circostanza attuale di isolamento sociale da Covid-19.
“Ho trovato in casa – ci ha detto al telefono Sandro – delle coline, ovvero dei colori ad inchiostro a base di china acquerellabili e dei timbri; con questi, utilizzando un lenzuolo di lino (con dimensioni 60 cm x 60 cm) di mia figlia Matilde, che si prestava meglio all’impiego dei colori rispetto alla carta del pane a cui avevo inizialmente pensato, ho realizzato quest’opera che riporta appunto gli occhi da un lato e un cuore umano dall’altro“.
Con la tecnica dell’acquerello su carta (tipo Arches 300gr 54×30 cm), David Gomez ha realizzato la sua opera “Time of pandemy” ispirandosi ad un quadro di Antonio Ligabue che ritrae, appunto, un combattimento tra una tigre ed un serpente, perfetta metafora del momento storico che stiamo vivendo.
Michele Ruvolo, invece, con la tecnica di china su carta (formato A3, carta 310 grammi) ha unito, in un mix, gli stili propri dell’arte tibetana (drago) e dello stile tradizionale americano (la mano), tutti e due caratterizzati da colori piatti e brillanti.
Andrea Furci, infine, metterà all’asta la sua “La caducità della vita“, acrilico liquido su carta per acquerelli 300 gr (23cm x 22cm).