I cento milioni stanziati dal governo della Regione Siciliana in favore dei Comuni per l’emergenza coronavirus “non potranno essere immediatamente spendibili”.
Lo afferma l’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali dell’Isola, che con i propri vertici ha fatto il punto sullo stato di avanzamento delle risorse decise dal governo regionale dopo l’assegnazione di una prima tranche di trenta milioni di euro ai Comuni attraverso un decreto del dipartimento Famiglia e politiche sociali.
La misura stabilita dalla Regione “presuppone la disponibilità dei beneficiari di essere coinvolti ‘nelle misure delle politiche attive del lavoro da intraprendere a cura dell’amministrazione regionale’ – ricorda l’associazione presieduta da Matteo Cocchiara – per cui al potenziale beneficiario bisognerà comunicare quale tipologia di servizio sarà chiamato a fornire”.
Una procedura prevista dal Programma operativo Fse, da cui provengono gli aiuti decisi da Palazzo d’Orleans, e che l’Asael ritiene sia “decisamente complicata da gestire, soprattutto per i piccoli Comuni”.
Per l’Asael quindi questi nell’immediato “utilizzeranno prima le risorse assegnate dallo Stato e disciplinate secondo le proprie decisioni”. Da qui la proposta al governo regionale: “Concertare con tutti i soggetti istituzionali e le rappresentanze degli enti locali una armoniosa condivisione di iniziative che siano al tempo stesso agili, puntuali e di facile attuazione nell’interesse delle popolazioni amministrate”. L’Asael ritiene quindi “che questa difficile fase della vita del Paese debba spronare la politica a far riflettere sulla necessità di richiedere un cambio di rotta sulle procedure da seguire nella utilizzazione delle risorse comunitarie, divenute ormai il più consistente strumento per attivare la rinascita socio-economica dei nostri territori”.