Si chiama LinguApp l’applicazione sviluppata dall’Università degli Studi di Palermo per la tele-diagnosi di malattie odontostomatologiche, e nata dunque per pazienti che manifestano patologie della mucosa orale, della lingua, delle guance, del palato, delle gengive e del pavimento della bocca.
Rilasciata lo scorso 14 aprile e disponibile gratuitamente su dispositivi Ios e Android, si tratta di un’app in linea con tutte le indicazioni e direttive di organismi accademici, scientifici e sanitari, che in questo periodo di quarantena ammettono prestazioni odontoiatriche solo in presenza di condizioni di urgenza e di assoluta indifferibilità, dato l’elevato rischio di contagio virale che le stesse procedure mediche hanno insito nella loro specificità.
Linguapp sarà infatti attiva durante l’emergenza COVID19; per poterne usufruire, il paziente descriverà i sintomi sul cellulare o tablet, effettuerà una o più fotografie e invierà i dati direttamente a un team di specialisti che valuterà l’effettivo bisogno di indirizzare il soggetto stesso presso l’ambulatorio di Odontoiatria e Stomatologia del Policlinico Universitario di Palermo o un altro centro di alta specializzazione.
Uno strumento di supporto che dimostra come la tecnologia possa rivelarsi ancora una volta parte integrante della vita di tutti i giorni, una risposta in un presente pieno di incertezze e domande.
Al contempo, però, l’applicazione non intende “alimentare il diffuso fenomeno dell’auto-diagnosi”, che spesso travisa quello che è il reale stato di salute del paziente, ma soprattutto “non intende sostituirsi alla figura del medico”, come sottolineato da Matia Fazio che di Linguapp ha creato il prototipo come tesi sperimentale, in vista della sua Laurea in Informatica, conseguita a marzo. Lo stesso prototipo, nato dall’algoritmo realizzato appositamente da Christian Lombardo, è stato poi ripreso e sviluppato dall’informatico Antonino Tocco, con la collaborazione di Giuseppe Marino e Francesco Torregrossa, studenti dello stesso corso di Fazio; al progetto hanno inoltre preso parte i docenti Pietro Messina e Alessandro Scardina del Dipartimento di Discipline Chirurgiche Oncologiche e Stomatologiche e Cesare Valenti del Dipartimento di Matematica e Informatica.
Linguapp, – dicono dall’Ateneo – a fine pandemia, verrà indirizzata successivamente ai medici di base, agli odontoiatri, ai pediatri e ai dermatologi, presentando un questionario più specifico per la collaborazione di più specialisti.
“Questo dispositivo è nato senza scopo di lucro e va visto come un ausilio, per il medico, utile a confermare i sospetti su un’eventuale patologia”, aggiunge Matia, che si dice fiducioso sulla resa dell’app, nella speranza che un domani possa essere un valido spunto nel (pre)trattamento di altre malattie, e quindi d’aiuto alla Medicina su più fronti.