“Tra le tante limitazioni legate all’emergenza Coronavirus definite dal governo c’è anche la sospensione delle cerimonie civili e religiose e le limitazioni dell’ingresso nei luoghi destinati al culto. La cronaca di questi giorni testimonia, pero’, che i Dpcm susseguitisi e le relative ordinanze hanno creato una confusione pazzesca sulle reali e concrete iniziative di natura religiosa consentite e non sono mancate sanzioni comminate per casi che ai piu’ sono sembrate vere e proprie persecuzioni religiose”.
Lo afferma Alessandro Pagano, vice capogruppo della lega alla Camera dei deputati.
“Fra le decine e decine di casi in tutta Italia per esempio hanno suscitato scalpore, il caso del parroco di Gallignano, in provincia di Cremona, multato dai carabinieri per aver celebrato funerale in presenza di qualche fedele e rifiutatosi di interrompere la celebrazione. O ancora più clamoroso, il caso della processione solitaria con tanto di crocifisso da parte del parroco di Rocca Imperiale, in provincia di Cosenza”.
“E’ evidente – spiega – che si sta manifestando l’urgenza di una rivisitazione dei questi provvedimenti. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno affinché chiarisca se il governo non ritenga doveroso fornire maggiori chiarimenti in merito ai comportamenti religiosi, affinché quelli adottati nel rispetto delle prescrizioni di legge non siano comunque puniti e sanzionati per mancanza di direttive certe e se, nell’ambito
delle iniziative di riapertura rientranti nella cosiddetta “fase 2”, non convenga sulla opportunità di consentire la ripresa elle funzioni civili e religiose garantendo tutte le condizioni di sicurezza per le persone”.