Ritardi e nuove polemiche. Prima le inchieste della magistratura che coinvolgono gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco, agli arresti domiciliari a Febbraio 2020 nell’ambito dell’inchiesta Arcot sulla bancarotta di Tecnis; poi lo stop temporaneo ai lavori durante l’emergenza coronavirus. Fatto sta che i cantieri del Collettore fognario di Palermo “Sistema Cala” (appalto denominato “Disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto”) non sono ancora ripartiti a regime.
Proprio a Febbraio documentavamo l’uscita della talpa dal pozzo di via Guardione. Da allora l’Associazione “Amari Cantieri” guidata da Francesco Raffa non ha mollato il suo ruolo di documentazione dei ritardi nell’appalto che – lo ricordiamo – è in mano alla Amec srl, società la cui denominazione sarebbe per la Finanza di Catania l’acronimo di “Ancora Mimmo e Concetto”, ai domiciliari per il crac Tecnis.
La Amec subentrò a Sikelia, acquisendo le quote di Tecnis dentro la Scarl ‘La Cala’, vincitrice dell’appalto da 26 milioni di euro in cui il Comune di Palermo è “stazione appaltante”.
Ma quali sono le ultime novità?
A quanto pare, secondo quanto riferisce l’Associazione Amari Cantieri, «perfino l’assessore alle Infrastrutture del Comune, Maria Prestigiacomo, non saprebbe distinguere gli appalti in corso a Palermo. In una nostra email del 7 maggio – riferisce Francesco Raffa – avevamo chiesto all’assessore novità circa la ripresa dei lavori nel collettore fognario e, in particolare, del via allo scavo della “talpa” dal pozzo situato in Via Roma in prossimità di Via Amari. L’assessore ci rispose così: “I lavori riprenderanno a breve; dalla ditta sono state chieste tutte le autorizzazioni per iniziare giorno 18 maggio e si continuerà con celerità fini alla fine dei lavori”».
Ma ieri, 18 maggio, in cantiere non c’era alcuna attività, né traccia della talpa.
«Lo abbiamo fatto notare alla Prestigiacomo e la sua risposta ci ha lasciato di stucco: “Il cantiere ha iniziato i lavori (come si vede nelle foto allegate) da dietro il Politeama per il semplice motivo che non possiamo essere d’intralcio ai lavori del Passante Ferroviario. Finito questo si procederà ad eseguire la rimanente parte dei lavori compresi quelli da eseguire con la talpa. Ho semplicemente detto che i lavori sarebbero ripresi e sono ripresi”, si legge nella mail di risposta dell’assessore. Ma ci prende in giro?».
La Prestigiacomo avrebbe scambiato l’Anello col Passante Ferroviario. “Ci potrebbe pure stare che sbagli – prosegue Raffa – e apprezzo sinceramente che l’assessore risponda sempre alla nostre istanze, ma mi sento un po’ preso in giro. Ammesso che sbagli, mi sembra comunque assurdo scambiare i lavori dell’impresa D’Agostino (che si occupa dell’Anello ferroviario) con quelli della Amec (che invece si occupa del collettore fognario). Quello di cui parla lei è lo spostamento dei sottoservizi, non della talpa per il nuovo collettore fognario. Un assessore alle Infrastrutture dovrebbe saperlo. In che mani siamo?», attacca Raffa.
Pronta le replica dell’Assessore che, interpellata da ilSicilia.it, risponde così alle accuse di Raffa: «Mi sembra evidente che quello era un refuso nella mail e non ho scambiato il Passante con l’Anello Ferroviario. Io – afferma Maria Prestigiacomo – non parlavo della talpa, ma dei lavori alle spalle del Politeama che sono necessari per sbloccare quelli successivi. Capisco il disagio dei cittadini per gli anni di ritardo e la via Roma chiusa da tanto tempo. Ma spiace constatare che, nonostante la mia disponibilità, alcune associazioni cercano il pretesto per fare teatrino o creare polemiche inutili».
Quando partirà allora la talpa? «In questo momento non lo so. Siamo in piena emergenza Coronavirus e i cronoprogrammi sono ovviamente cambiati. Se non ci fosse stato il Coronavirus è chiaro che i lavori sarebbero già finiti. Oggi (ieri per chi legge, ndr) in cantiere c’era una ditta subappaltatrice della Amec che stava spostando dei sottoservizi per il collettore di via Turati, in modo da eliminare le interferenze e sbloccare il cantiere dell’Anello. Dopo di questi chiederemo alla Amec di sbloccare più cantieri contemporaneamente e dare il via alla talpa».
Secondo il Rup – l’Ing. Giuseppe Vicari – a Novembre 2019 l’opera era al 70% circa. Nonostante dovesse essere consegnata a gennaio 2018, ha superato i due anni di ritardo. E nonostante il forte interesse per il tema ambientale della Giunta Orlando (si veda la giustificazione dell’introduzione della Ztl), continuiamo a pagare all’Ue una salatissima multa per le procedure di infrazione comunitarie su fognature e depuratori.
«Entro fine novembre 2020 i lavori saranno finiti, come promesso al commissario Rolle», assicura l’assessore.
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