“Leggo stamani che sarei indagato a piede libero per avere turbato un pubblico incanto. Vorrei precisare che ad ora non ho ricevuto nulla e qualora dovessi ricevere qualche comunicazione giudiziaria la mia fiducia nella istituzione magistratura mi consentirebbe di viverla serenamente, come già fatto in precedenza dove il pallone mediatico si è sgonfiato alla luce di fatti riscontri accertamenti e serenità di valutazione”. Lo dichiara Carmelo Pullara, vicepresidente della commissione Sanità all’Ars e componente della commissione regionale Antimafia in merito alle mazzette per pilotare appalti da 600 milioni in Sicilia.
“Nel merito – prosegue -, senza dire nulla che possa intralciare le indagini in corso, voglio solo precisare che non mi sono mai interessato di procedere di gara salvo quando dovuto nell’espletamento delle mie funzioni professionali di dirigente asp e non mi pare sia questo l’argomento. Certo non posso che notare che ogniqualvolta il mio nome riprende quota politicamente e se ne parla per occupare qualche posizione più alta qualcosa tenta di stopparlo”.
“Ebbene continuerò determinato per la mia strada certo delle mie azioni sempre improntate alla legalità ed alla fiducia nella magistratura – conclude Pullara -. Da ultimo per quanto attiene alla mia permanenza all’interno della Commissione Antimafia, da dove mi ero autosospeso qualche mese a seguito di una brutta vicenda che per fortuna mi ha solo sfiorato per rientrare non appena la vicenda ha avuto uno sviluppo positivo, valuterò di concerto con il Presidente Fava il da farsi al fine di salvaguardare le istituzioni che non devono mai essere sporcate inficiandone il giudizio della gente”.
Il deputato sembrerebbe essere indagato per turbativa d’asta nell’inchiesta “Sorella Salute” sulla corruzione negli appalti per la sanità siciliana. Il parlamentare, dei popolari e autonomisti che fa parte della coalizione di centrodestra che appoggia il governo regionale, avrebbe chiesto un favore per una ditta Manutencoop s.p.a., al direttore generale dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, in cambio di un sostegno alla nomina di quest’ultimo ai vertici dell’ufficio sanitario.