“Apprendo dal presidente di Airgest che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani. Neppure in estate. E’ l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
L’ASSESSORE DEI BENI CULTURALI ALBERTO SAMONÀ
“Scegliendo di volare su aeroporti minori, come Trapani e Comiso, grazie ad accordi di co-marketing, le compagnie aeree low-cost hanno contribuito a sviluppare una cultura d’impresa legata alla valorizzazione del territorio. È una realtà che non si può sottacere e alla quale la Sicilia non può e non intende rinunciare”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà raccogliendo il grido di allarme lanciato dal collega Manlio Messina, che per la Sicilia ha la delega al Turismo, e rispondendo in questo modo all’esigenza di rimuovere con immediatezza, le misure discriminatorie nei confronti delle compagnie aeree minori attuate con gli articoli il decreto cura Italia.
“Il permanere degli articoli 198 e 203 del decreto “cura Italia”, con cui il governo Conte chiede alle compagnie aeree diadottare il contratto nazionale collettivo di Alitalia per accedere agli aiuti del Fondo di ristoro del settore aereo,creerebbe una forte discriminazione e sarebbe fortemente penalizzante per la Sicilia. Studi di settore – precisa l’assessore Samonà – evidenziano, infatti, come ogni milione di passeggeri ha la capacità di generare mille posti di lavoro nell’indotto. Ed è innegabile che una provincia come Trapani, fino a qualche anno fa fuori dai circuiti turistici, è solo grazie alle compagnie low-cost che ha avuto l’opportunità di esplorare le proprie potenzialità e costruire una cultura imprenditoriale basata sulla valorizzazione delpatrimonio ambientale, archeologico e monumentale, sulla feste tradizionali, sulla cucina, sui festival. La Sicilia è un’isola; ovvio che il primo problema sia quello legato alla connettività, aicollegamenti, soprattutto quelli aerei.Qualsiasi politica che favorisse una contrazione dei voli – legata all’aumento dei prezzi o alla riduzione delle tratte volate – finirebbe per rappresentare una chiara volontà di compromettere irrimediabilmente lo sviluppo economico della Sicilia”.