Il dopo lockdown è sempre più all’insegna della crisi economica nelle mete turistiche di tutta Italia e non fa eccezione Giardini Naxos, la seconda stazione turistica siciliana stretta nella morsa di tante difficoltà in vista dell’estate che sta iniziando.
«Ho avuto modo di confrontarmi con gli albergatori – ha spiegato il sindaco Nello Lo Turco – e le strutture ricettive che riapriranno, quest’estate non riusciranno a lavorare oltre il 30 o 40% al massimo di potenzialità rispetto agli anni passati. La clientela al momento è poca, sono poche le prenotazioni e la crisi si fa sentire. È questa la principale fonte di preoccupazione in vista della stagione turistica. Nonostante tutte le difficoltà, alla fine i bar, i ristoranti e i lidi, in qualche modo, potranno lavorare e almeno nei mesi di luglio e agosto recupereranno un po’ di quanto è stato perso sino a questo momento. Diverso è il discorso degli alberghi, che devono fare i conti con le disdette delle prenotazioni, con la chiusura delle frontiere che soltanto adesso stanno riaprendo ma in un clima di incertezza che permane e piuttosto “a singhiozzo”. A cascata, se non lavoreranno le imprese alberghiere, i problemi si rifletteranno sui negozi, sulle escursioni, sui tassisti e su vari comparti importanti della nostra industria turistica».
«Bisogna sperare che ci sia un’inversione di tendenza o si andrà incontro a un’estate di grande sofferenza, oltre quella che è già la piena consapevolezza del momento», ha aggiunto il primo cittadino.
Rimane l’incertezza, infine, su quella che sarà la gestione delle spiagge libere, dove c’è la necessità di contrastare il rischio di diffusione del virus, andando ad evitare assembramenti e quindi di far mantenere il cosiddetto distanziamento sociale. Ma il Comune non ha la forza per poter gestire e monitorare, non avendo le necessarie economiche per disporre un servizio di vigilanza delle aree mediante i bagnini.
Dovrebbe essere la Regione Siciliana a farsi carico di questa problematica e, quindi, di supportare il comune naxiota, al pari degli altri centri turistici, ma ad oggi non sono arrivati segnali risolutivi in tal senso.