Non sembra essere partita con i migliori auspici la stagione estiva per il settore ricettivo e della somministrazione nella intera provincia di Catania.
Ne sono convinti gli operatori della FIPE Confcommercio.
Ristoratori e gestori di bar, gelaterie, pizzerie e locali pubblici hanno messo tutto l’entusiasmo possibile alla riapertura e investito risorse economiche proprie per lasciarsi alle spalle la brutta avventura del Covid 19, hanno provveduto a mettere in sicurezza il personale e i clienti rispettando tutte le normative con le difficoltà e la consapevolezza che il ritorno alla normalità sarà lento e pieno di insidie.
“Il malcontento tra gli operatori è diffuso – lamenta Giovanni Trimboli, presidente dei ristoratori FIPE Confcommercio – soprattutto perché concretamente gli aiuti promessi dal governo non sono arrivati o ne è arrivata solo una misera parte. Perciò dopo il problema sanitario ci avviamo ad affrontare il disagio sociale: mancano progettualità e una visione reale dell’economia, la fiducia nei confronti del governo viene ogni giorno meno, sentiamo parlare di piani di rilancio dell’economia quando non hanno rispettato neanche le promesse iniziali“.
“Il flusso di liquidità che doveva essere immesso dalle banche sul mercato a favore delle imprese sembra una questione riservata a pochi, per non parlare della cassa integrazione in deroga che arriva in costante ritardo. Per non parlare dell’assenza in città dei turisti che quest’anno peserà su tutto il comparto della ristorazione e su tutto l’indotto. Si presume che la presenza turistica si potrà avere con numeri consistenti nel mese di agosto, e limitata prevalentemente a presenze locali che si sposteranno all’interno della regione, almeno, questa sembra la tendenza di quest’anno“.
“Insomma – conclude Trimboli – tireremo le somme a fine stagione. Intanto ci sentiamo lasciati soli e abbandonati al nostro destino: la stagione estiva è partita ma il comune di Catania è in netto ritardo per quando riguarda i servizi essenziali, manca la segnaletica orizzontale e verticale per regolamentare la sosta negli spazi destinati al suolo pubblico occupato da tavoli e sedie, i varchi non sono presidiati così macchine e moto non curanti dei divieti passano indisturbati tra i tavolini, assenti i controlli nei punti nevralgici della movida per contrastare assembramenti, delle forze dell’ordine non abbiamo nessuna notizia. Se qualcuno in questa città è convinto o fa finta che tutto vada bene si sbaglia. Per poterci risollevare bisogna che tutti giochino un ruolo essenziale e costante perché la catastrofe è dietro l’angolo e l’autunno non è così lontano, per questo chiediamo con urgenza l’avvio di un tavolo costituito dalle parti sociali e dalle massime cariche istituzionali al fine di fronteggiare la crisi economica che attanaglierà il nostro territorio e di ridurre il disagio sociale che ormai ha colpito alla cieca in tutti i settori e strati sociali”.