Celebrare la memoria di Franco Scaldati.
Questo è stato il tema al centro dell’incontro tra l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, i figli del grande drammaturgo siciliano, Gabriele e Giuseppe, e l’attore Melino Imparato, che di Scaldati ha raccolto il testimone.
Ancora oggi poco conosciuto dal grande pubblico, Franco Scaldati è uno di quei siciliani che meglio di altri hanno saputo interpretare l’anima dell’uomo, il suo dramma interiore, facendo della lingua siciliana – di cui ha saputo cogliere la forza e l’immediatezza e che ha usato in uno stile personalissimo – uno strumento attraverso cui scandagliare i meandri dei sentimenti, le paure più profonde per darvi voce ed espressione.
A sette anni dalla morte, la maggior parte della sua opera è rimasta inedita e la potenza del suo teatro rischia di rimanere sconosciuta soprattutto alle giovani generazioni. A fronte di una produzione drammaturgica molto vasta, per la maggior parte in lingua siciliana, finora solo 13 opere sono state pubblicate, lasciando un gran numero di opere inedite.
“Franco Scaldati – dice l’assessore dei beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – è stato un grande siciliano contemporaneo di cui abbiamo il dovere di preservare e diffondere la memoria perché diventi patrimonio conosciuto e condiviso. Per Scaldati il teatro è la forma d’arte che implica immediatamente l’uomo, obbliga a vivere, a incontrarsi e scontrarsi. Ed è in questo bisogno di incontro e confronto, in questa necessità di vivere nella relazione che sta la grande attualità della sua opera che merita una maggiore valorizzazione e divulgazione. E’ per questo – dice l’Assessore Samonà – che, nello spirito del rafforzamento del messaggio culturale, fortemente voluto dal Governo Musumeci, la Regionepromuoverà la valorizzazione della sua opera e della sua specificità, per favorirne la conoscenza, l’approfondimento e la divulgazione”.