«La strage avvenuta nel cielo di Ustica la sera del 27 giugno 1980 è impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare. Nella ricorrenza dei quarant’anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale». Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«La condivisione di tanto dolore è stata ed è anche motivo di testimonianza e di impegno civile. Il quadro delle responsabilità e le circostanze che provocarono l’immane tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario. Tuttavia molta strada è stata percorsa dopo che reticenze e opacità erano state frapposte al bisogno di verità, incomprimibile per una democrazia e uno Stato di diritto. La Repubblica e la tenacia e professionalità di uomini dello Stato hanno consentito – aggiunge il capo dello Stato – di diradare nebbie; e ciò è stato possibile grazie anche alla determinazione e alla passione civile delle famiglie delle vittime e di quanti le hanno sostenute nelle istituzioni e nella società».
Gli fa eco la presidente del Senato, Casellati: “A 40 anni dalla strage che provocò 81 vittime innocenti, Ustica merita giustizia. Avevo fortemente voluto una riunione del Consiglio di Presidenza per la desecretazione degli atti ma purtroppo, nonostante la mia buona volontà, non si è raggiunto un accordo. Mi auguro si arrivi presto ad una definizione necessaria ad accertare i fatti e contribuire a fare quella chiarezza che l’Italia intera reclama. Ogni giorno senza verità sul disastro del DC-9 dell’Itavia rappresenta una sconfitta per l’Italia e le sue istituzioni. Ai familiari delle vittime e all’Associazione che li rappresenta va tutta la mia vicinanza e il rinnovato impegno a mantenere viva la memoria”.
Proprio ieri, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, Maria Elisabetta Alberti Casellati era finita sulla graticola per un Consiglio di presidenza sulla desecretazione degli atti della Commissione stragi, con riunione rinviata come denunciato da Paola Taverna (M5s) .
Il presidente della Camera, Roberto Fico, oggi a Bologna per il 40° anniversario della strage di Ustica, parlando al termine della cerimonia in Consiglio Comunale, ha detto: “Dopo quarant’anni chiedo a chi sa di parlare, perché non può morire con questo segreto in pancia. L’impegno della Camera dei deputati è incessante, andremo avanti finché l’ultimo atto non sarà desecretato“.
LEGGI ANCHE:
Ancora muro di gomma sulla Strage di Ustica, i file rimangono secretati